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La ninfa degli antipodi

Regia di Mervyn LeRoy vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La ninfa degli antipodi

di woody
8 stelle

Ragazzi, that's Hollywood! Che sbalorditivi balletti acquatici! In una scenografia unica, come solo la Mecca del cinema può permettersi, tinteggiata da un meraviglioso arcobaleno policromatico (presente dall'inizio alla fine della pellicola) e con indaffaratissimi dolly e gru impegnate a riprendere il gigantesco show trasmettendoci stupendi capogiri. E se ciò rappresenta il non plus ultra del film, occorre anche sottolineare come la nostra amata naiade possa finalmente giovarsi di una storia che la metta appropriatamente a mollo, con discernimento ed in funzione di eventi giustificabili senza che un disgraziato di sceneggiatore debba compier salti mortali per gettarla in un bicchier d'acqua a fare il pesciolino rosso. Le occasioni, oltre ad esser legittime come detto, son godibilissime da vedere, sia con devota ammirazione, sia con entusiastico trasporto: una prolungata nuotata mozzafiato nel Tamigi, un'elegante e variegata esibizione dal trampolino in multistile sfoggiando scintillanti costumi aderenti, incredibili coreografie in piscina in un gigantesco e faraonico trionfo di fumi colorati, zampilli infiniti, trapezi stellari e tuffi vertiginosi. Ma andrebbe aggiunta anche una leggendaria camminata sulla spiagga, indossando un pezzo unico maschile che la lascia "profondamente" scosciata tra i volti scandalizzati di pudibonde signore "inscafandrate" in impossibili abiti da mare, e quelli piacevolmente allibiti degli uomini, naturalmente conclusasi coll’arresto per oltraggio alla pubblica decenza della bella sirena. Per convenienze cinematografiche, naturalmente, si sono lievemente modificati alcuni aspetti storici (come quello summenzionato, ad esempio: in realtà, se non erro, la celebre Annette Kellerman - campionessa di nuoto, progenitrice di quello sincronizzato, nonché innovatrice, rivoluzionaria ed emancipata donna di carattere - si presentò già con quel costume attillato e semiscoperto che poi la Williams mostrerà in tribunale; capo peraltro che sì nasconde la pelle, ma evidenzia ben bene le curve!), ma poco male. E’ lo spettacolo quello che conta e all’Hippodrome non deve esser mancato di sicuro. Fortunatamente Esther Williams, con le sue grazie, le guance imporporate ed il suo talento natatorio ci ripagano della perdita.

Su Victor Mature

Sguardo dolente, sorriso calante... come imbonitore passi, ma come talent scout/manager di Rin Tin Tin ed indimenticabile amore per la Williams, francamente!

Su Esther Williams

Sfoggia tutte le sue doti "marine" in situazioni, costumi (!) e scenografie che la esaltano a dovere. Tip top.

Su Mervyn LeRoy

Mozza il respiro nelle sequenze in piscina, crea un arlecchino semi-musical acquatico di ispirazione vaudeville che riempie discretamente gli occhi, evita la baracconata pur con qualche sconfinamento nel pacchiano, e valorizza abilmente le capacità di una interprete troppo spesso sfruttata come un tonno da inscatolare senza tanti complimenti. Sicuramente maggiori i meriti dei demeriti.

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