Otto studenti universitari pugliesi, cinque ragazzi e tre ragazze - tutti amici sin dall'infanzia e con caratteri diversissimi - decidono di trascorrere le vacanze estive in un campeggio sul mare vicino a Otranto, dove cercano di approfittare della spensieratezza per superare i loro piccoli e grandi problemi personali, anche grazie all'arrivo di tre studentesse inglesi di origini italiane. Lontani dalle ansie dei genitori – a casa, preoccupati o distratti – e da fidanzate troppo prese da se stesse, si sentono tutti più che mai liberi di seguire i propri impulsi, senza pensare alle conseguenze. Si sentono immortali: amori, sentimenti, sesso, droghe, tradimenti si incrociano in libertà. La sera prima del rientro, però, a causa della folle idea di scappare senza pagare le spese della vacanza, il gruppo dovrà fare i conti con qualcosa di tragico e assolutamente inatteso.
Note
Nel mettere in scena questo gruppo di tardo adolescenti/giovani uomini Fragnelli cerca meritevolmente la complessità, stipa in qualche personaggio tensioni contraddittorie, ma cade spesso nel macchiettismo monodimensionale più ridicolo, finendo per propinare maschere grottesche più che ritratti realistici. Nonostante le intenzioni, l’affresco su un’età diviene un calderone strabordante, dove si accumulano problematiche con superficialità, quasi come se si fosse davanti a una lista di temi da spuntare, a scapito della definizione dei personaggi.
Il racconto di un'estate, di una vacanza in campeggio in Puglia, di dieci vite di ragazzi e ragazze come tanti, ventenni belli e vitali, pieni di speranza, passioni, amori corrisposti e non. E' un po' la classica, se vogliamo anche scontata, tematica con cui intraprendere un debutto cinematografico. E che presenta oltretutto insidiose minacce come quella di riprodurre uno spot da cornetto… leggi tutto
Avere vent’anni. La leggerezza, l’ingenuità. Il valore dei legami amicali, il conflitto generazionale, la frequenza sospetta della parola amore, il sesso. I sommovimenti di una terra di passaggio, le paure tramutate in atti di forza. E via elencando. C’è tutto questo, in Oltre il mare, ma in forma bozzettistica: nel mettere in scena questo gruppo di tardo adolescenti/giovani uomini… leggi tutto
Film di formazione come ce ne sono stati tanti nella storia del cinema.E' un Vitelloni di serie Z o se volete un Brizzi "bis".Certo raccoglie il peggio della commedia attuale nostrana con un'unico protagonista:IL TELEFONINO.Squilla dall'inizio alla fine del film....mi vengono i brividi...percio' chiudo.
Avere vent’anni. La leggerezza, l’ingenuità. Il valore dei legami amicali, il conflitto generazionale, la frequenza sospetta della parola amore, il sesso. I sommovimenti di una terra di passaggio, le paure tramutate in atti di forza. E via elencando. C’è tutto questo, in Oltre il mare, ma in forma bozzettistica: nel mettere in scena questo gruppo di tardo adolescenti/giovani uomini…
Il racconto di un'estate, di una vacanza in campeggio in Puglia, di dieci vite di ragazzi e ragazze come tanti, ventenni belli e vitali, pieni di speranza, passioni, amori corrisposti e non. E' un po' la classica, se vogliamo anche scontata, tematica con cui intraprendere un debutto cinematografico. E che presenta oltretutto insidiose minacce come quella di riprodurre uno spot da cornetto…
In Italia, ormai si sa, il cinema nel mese di giugno chiude "ufficialmente" i battenti e va in vacanza per poi ritornare con i blockbuster di ferragosto, quei… segue
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