Regia di Larry Clark vedi scheda film
Apertura documentaristica con la macchina da presa fissa su uno dei giovani protagonisti ispano-americani (Messico, Guatemala, San Salvador) di South Central (L.A., California) che, intervistato (ma da chi?), presenta sè stesso (nome, cognome, età, etc...), quello che è (uno studente skaters e rockettaro in una band) e racconta il mondo suo e dei suoi amici al margine delle zone dove vivono le altre etnie di Los Angeles (neri, italo-americani, i ricchi di Beverly Hills, etc...).
A questo punto la visione si sposta sulle zone descritte e partono i titoli di testa su di un rock duro, violento come violente sono le immagini tra gang giovanili, sangue e corpi stesi a terra. E come un GRANDE FRATELLO all'insegna della verità continuiamo a seguire le vicende di queste giovani vite, con la macchina da presa sempre in movimento dietro di esse su marciapiedi sporchi di sangue che loro percorrono (in sublimi acrobazie ben fotografate) con gli skateboard, a rendere omaggio e una preghiera alla foto di un amico vittima della violenza generata dalla disperazione metropolitana. Poi ci sono la scuola, le ragazze, il sesso (infarcito più di noiosi dialoghi che di scopate!), le famiglie, etc... E situazioni tragiche (ma anche banali, nate da un semplice sconfinamento in zona "In" su invito di un paio di bellissime ragazze) che li portano a commettere, ma accidentalmente, un...
Larry Clark, fotografo, Maestro e Scopritore di Harmony Korine (conosciuto proprio mentre il giovane allievo si allenava con la tavola in un parco dove il suo Visir scattava fotografie agli skaters), punta di nuovo il suo Cineocchio sui problemi dei giovani americani con un risultato più realistico e sincero di tante inchieste falsissime. Stavolta lo spunto è la difficile convivenza tra ragazzi di diversa origine e estrazione sociale.
Alternanza di commedia e dramma con un ritmo visivo veloce (quando sono in strada sulla tavola), complice la musica rock, e molto lento (quando la descrizione si fa intimistica) che li/ci trascina sempre più nel vortice d'orrore di un Paese (in)cosciente di quello che è diventato. Un grande film!!!
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