Regia di Stephen Hopkins vedi scheda film
Tempo fa mi chiesi perchè non avevo terminato di visionare tutta la serie di Freddie Krueger: quando uscì il primo "Nightmare" (di cui uscirà tra non molto un remake, in linea con operazioni analoghe come va oggi di moda) mi fece molta impressione l'idea di un mostro che operava tra Reale ed Irreale, che emergeva dall'Inconscio per far strage nel mondo di esseri umani in carne ed ossa. Però già al quarto capitolo, che pur ebbe un forte successo, soprattutto in patria, la serie sull'assassino redivivo in maglione a righe bruciacchiato ed artigli di lama cominciò a lasciare a desiderare e mostrare segni di stanchezza buttandola sulla burla nemmeno tanto originale. Affidato ad un regista senza colpi d'ala come Stephen Hopkins, il quinto capitolo evidenzia ancor di più la fiacchezza con cui gli sceneggiatori riesumano Freddie, e nonostante lo spunto non peregrino di un erede del malvagio(contaminazione con il filone demoniaco, ma poteva essere valida), siamo alle solite scene di massacri virati su un'ispirazione giocosa piuttosto forzata, con Englund che starnazza continuamente quando è in scena senza far più paura a nessuno al di fuori dello schermo. La sequenza sulle scale capovolte non è male, ma il resto è noia pura.
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