Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
La dolce vita brutalizzata, stuprata sghignazzando e contaminata con la commedia demenziale e 'rampante' (quella del Drive in e dei Vanzina di Yuppies) degli anni '80: si può immaginare qualcosa di peggio? Questo incubo targato Sergio Corbucci (l'ultimo diretto dal non esaltante regista romano) è frutto di una delirante sceneggiatura che vede accanto al nome del regista quello di Massimo Franciosa; già il cast dovrebbe fare intuire che si tratti di spazzatura: il piacione De Sica, l'incomprensibile Vastano (a qualcuno ha mai fatto ridere? E se sì, perchè? Avete mai provato a parlarne con il vostro analista?), uno della premiata ditta (Ciufoli), la Ferilli e la Guzzanti che non sono in grado di recitare (ma sono ancora giovani e potranno migliorare), la Gerini ancora acerba (ma già meglio delle due precedenti), la Venier che, al pari di Vastano, senza una ragione spiegabile con la logica imperversava fra tv e cinema in quei bui anni che furono gli '80... Chiaro che poi il film fa schifo. L'unica cosa decente è la ricostruzione storica, che pure non offre granchè sul piano sociale-politico-economico, preferendo soffermarsi su vita mondana e gossip dell'epoca. Difficile, ma non impossibile, fare di peggio. 2/10.
Febbraio 1960. Fra l'uscita nei cinema della Dolce vita e l'incidente mortale di Buscaglione, due impiegatucci di banca cercano di ottenere un prestito da un danaroso imprenditore mettendogli a disposizione delle ragazze facili. Ma non va tutto come previsto...
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