Regia di Gustav Machatý vedi scheda film
L'ascesa artistica di una giovane ballerina, Fanny, subisce un'impennata quando la fortuna di una diva capricciosa incontra il declino; ma presto Fanny si trova di fronte a una scelta importantissima, quella tra la carriera e l'amore per Mario.
L'unica ragione per cui questa modestissima commedia girata in Italia dal ceco Gustav Machaty viene ancora oggi ricordata, è cosa nota, è che rappresenta l'esordio professionale di Mario Monicelli, assistente regista; meno spesso si ricorda però che si tratta anche del debutto nel ruolo di aiuto regista per un altro futuro cineasta dal discreto successo, Giorgio Bianchi. A ogni buon conto le alte aspettative cui andava incontro l'opera dopo il successo internazionale di Machaty con Estasi (1934), finirono per rimanere tradite e così fu anche l'entusiasmo del giovane Monicelli che ricordava sempre con parecchia delusione l'esperienza su questo set. Ballerine è a tutti gli effetti un filmetto striminzito, di buoni sentimenti e personaggi sviluppati in maniera approssimativa, dall'andamento scialbo e dalle atmosfere fotoromanzesche che ha però dalla sua un finale inatteso, colmo di speranza e in un certo qual modo rivoluzionario per il periodo (e il luogo: al regime non dev'essere piaciuto granché) in cui veniva prodotto. Nel cast i nomi di maggior spicco sono quelli di Silvana Jachino, Maria Denis, Laura Nucci, Antonio Centa e Livio Pavanelli, con una particina anche per il già citato Bianchi, all'epoca piuttosto attivo come interprete; tratto dal romanzo Fanny ballerina della Scala di Giuseppe Adami, sui titoli di testa non compaiono però crediti di sceneggiatura. 3,5/10.
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