Regia di Gian Paolo Vallati vedi scheda film
Roma è una Manhattan al maschile nell’opera d’esordio dell’architetto Gian Paolo Vallati, «costata come cinquanta secondi di Manuale d’amore 3» e non si nota. Girata in digitale a costi bassissimi, sceglie un punto di vista rigorosamente virile, ma il risultato non cambia, perché lui - come lei - non è né meglio né peggio, semplicemente è diverso. «Alle donne che ci continuano a piacere nonostante tutto» è dedicato Cara, ti amo..., come la celebre canzone di Elio e le Storie Tese, qui declinata nel racconto delle giornate (sempre uguali) di quattro 40enni alla ricerca di un equilibrio disperatamente legato all’altra metà della mela. Sono bravi l’Angelo Orlando di La vita facile, il Luciano Scarpa di Non pensarci, l’Alessandro Procoli di Sfiorarsi e il televisivo Massimiliano Franciosa. Reggono quasi tutto il peso di questa opera piccola che non punta sulla trama, cerca la situazione e la battuta che strappi una risata. Talvolta riuscendoci, altre no, ma con intenzioni semplici e senza strafare, e comunque senza la volgarità e i pregiudizi di tanta nostra simile commedia. Una farfalla leggerissima che arriva, si posa e non lascia il segno. Si dimentica ma non è neanche stonata, tra appuntamenti fugaci e chiacchiere da bar. L’analisi di Gian Paolo Vallati spinge gli inconciliabili ad attrarsi e a respingersi. Ha il pregio di non prendere posizione e di non prendersi troppo sul serio.
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