Regia di J.P. Schaefer vedi scheda film
È l’8 dicembre del 1980 e Mark David Chapman, ex guardia giurata originario delle Hawaii, attende John Lennon sotto casa sua, a New York. Il ragazzo nutre una fissazione per la rockstar che sfocia nel delirio, come testimonia chi lo incontra prima che accada il terribile fattaccio: Chapman ha una pistola e la scaricherà su Lennon quella sera stessa.
Al di là di un paio di curiosità, c’è davvero poco da dire su questo biopic incentrato sulla figura dell’assassino di John Lennon. La prima è che Jared Leto, che se la cava piuttosto bene da protagonista, è realmente irriconoscibile nei panni dello squilibrato Chapman; la seconda è che per il ruolo – marginale, in verità, qui – di John Lennon viene assoldato Mark Lindsay Chapman, ovvero un attore dal nome e dal cognome identici a quelli dell’omicida. Per il resto si può apprezzare la corretta narrazione degli eventi che hanno portato ai tragici fatti dell’8 dicembre del 1980, nonostante qualche sbavatura più o meno perdonabile destinata essenzialmente ad accrescere il potenziale emotivo della storia; ottantacinque minuti per raccontare quell’episodio sono comunque eccessivi e il ritmo della pellicola risulta spesso claudicante. Per il regista J. P. Schaefer si tratta del debutto, sia dietro la macchina da presa che come sceneggiatore, prendendo spunto dal libro di Jack Jones intitolato Let me take you down. A proposito di canzoni dei Beatles: il fatto che non compaiano registrazioni ufficiali di Lennon nel film testimonia lo scarso interesse offerto verso l’opera da parte di Yoko Ono e degli ex compagni di band di John. Un lavoro sufficientemente rifinito, a ogni modo, che offre uno sguardo alternativo su una delle pagine più nere della storia del rock. 4/10.
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