Regia di Kelly Reichardt vedi scheda film
Due amici ed un cane alle prese con una camminata nei boschi per raggiungere una amena località termale. La Reichardt filma con lucidità e credibilità un week end che sancisce come un patto di sangue tra due uomini che sanno di poter contare uno sull'altro anche quando la vita e le circostanze esterne non fanno altro che cercare di separarli.
Kurt e Mark sono due amici carissimi e di vecchia data, che tuttavia hanno sempre meno poassibilità di rivedersi da quando uno dei due ha iniziato a convivere con la propria compagna, dalla quale tra l'altro è in attesa del primogenito.
L'invito a rivedersi per una gita sino ad una località boschiva rinomata per le sue piacevoli acque termali, fa in modo che i due si rivedano per un w.e. all'insegna dell'amicizia come ai vecchi tempi.
Niente goliardie caotiche e superficiali che sconfinano nella grossolana trivialità a sfondo sessuale e maschilista: al contrario la finezza (tutta femminile) nel descrivere un rapporto intimo di amicizia pura tra due uomini, accompagnati per l'occasione solo da un cane gioioso e simpatico di uno dei due, animale che sa prendersi i suoi spazi senza risultare invadente. Attorno a questi tre un bosco imponente che diviene teatro e scenografia opportuna per creare una adeguata ed opportuna intimità per riflettere sulle proprie esistenze, sulle piccole sensazioni che solo grazie ad una amicizia vera e consolidata possono apprezzarsi e mettersi in evidenza.
Kurt è single e nel suo intimo soffre più del suo amico Mark questa sua impossibilità di realizzarsi come parte di una famiglia, e pure il fatto di non potersi avvalere dell'amico che di sporadiche occasioni come queste, che la paternità imminente sarà oltretutto destinata a rarefare ulteriormente.
Distesi e rilassati entro vasche di lesno appositamente costruite in quel "centro benessere" rupestre ma tutt'altro che improvvisato, i due uomini troveranno l'occasione per dirsi o ancor più dimostrrsi che la reciproca amicizia sa andare oltre gli ostacoli e le vicissitudini di una vita che non fa che allontanarli.
Old Joy sfata una volta di più la circostanza che una donna non possa trattare con la finezza e l'intensità del caso una amicizia tutta maschile, riuscendo la Reichardt a sviscerarne i dettagli, entrando con finezza ed opportunità addentro ad una intimità che non vuole e non può essere volgarizzata da un accumulo di logorrea e di parole senza senso.
Con il consueto (per la tenace, fantastica e dotata regista) sfondo di un'America dagli spazi aperti, dalla natura prepotente anche quando l'uomo tenta di piegarla e di violarla (la notte i due la passeranno presso una radura, facendo buon uso di un divano abbandonato dall'inciviltà e dal degrado umano, che tuttavia per una volta riesce a dare un senso ad una azione altrimenti scellerata ed imperdonabile come lo è l'abbandono di rifiuti in mezzo alla natura incontaminata), la regista filma con lucidità e credibilità un week end che sancisce come un patto di sangue tra due uomini che sanno di poter contare uno sull'altro anche quando la vita e le circostanze esterne non fanno altro che cercare di separarli.
Con sincerità di sentimento, senza malizia, senza bisogno di sottintesi né di furbizie fuorvianti, ma con l'intento, completamente riuscito, di rappresentare il senso di amicizia più puro e sano a cui si possa pensare.
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