Regia di Jörg Buttgereit vedi scheda film
Sette giorni: ognuno di loro può essere quello nel quale giunge l'ora fatale. Seconda regia (dopo Nekromantik) per il poeta del macabro Jörg Buttgereit. A distanza di trent'anni, rimane un'opera intensamente agghiacciante.
Sette giorni, durante i quali diverse persone decidono di porre fine alla loro esistenza. In quei sette giorni cosa succede al corpo di un cadavere, lasciato in decomposizione?
Montag (***)
Un uomo, ossessionato dai pesci, telefona al datore di lavoro per annunciare il suo licenziamento. Poi decide di porre fine alla sua esistenza, immergendosi in una vasca da bagno.
Dienstag (***1/2)
Un ragazzo, dentro una videoteca, noleggia Vera - L'angelo della morte, un film nazista, scambiato con la custodia di Ilsa, la belva delle SS. Una volta a casa, assiste alle immagini deliranti di una spietata kapò, mentre amputa il membro ad un prigioniero. Quando rientra la sua fidanzata, il giovane è ormai completamente fuori di testa.
Mittwoch (***)
Sotto ad una pioggia ininterrotta un uomo, seduto su una panchina, racconta ad una sconosciuta come è arrivato ad uccidere la moglie.
Donnerstag (*****)
Immagini di un ponte, si susseguono ad una lunga lista di nomi che si sovrappongono al probabile punto dal quale le vittime si sono gettate.
Freitag (***)
Una donna in evidente stato di depressione fissa dalla finestra una coppia in effusioni amorose. La donna ha ricevuto una lettera, elemento di una "catena", sostenuta da un'associazione fautrice del suicidio: "Noi perdiamo la vita con gioia. In sette giorni Dio creò il mondo, e poi si è suicidato."
Samstag (*****)
Una ragazza, munita di pistola, si presenta ad un concerto con una videocamera a tracolla: in soggettiva riprende la strage, compiuta prima d'essere uccisa.
Sonnstag (***)
Afflitto da un dilaniante mal di testa, un giovane picchia più volte il capo contro al muro, riuscendo così a porre fine alla sua sofferenza.
"Una persona che va fuori controllo non sceglie mai il proprio bersaglio consapevolmente. Spinto dalla ricerca di una pubblicità spettacolare, solitamente cerca di correggere uno squilibrio. Attraverso l'assassinio, lui o lei, compensa la sua mancanza di celebrità o di importanza. Dalla fine del XX° Secolo l'uomo ha cominciato a sentire che non deve sopravvivere a tutto. Non deve più accettare la miseria, e i disastri con lo stoicismo di una vacca in piedi sotto un acquazzone. Ha cominciato a provare il desiderio di giustizia, e il bisogno di un certo livello di considerazione in quanto individuo. Mentre nel passato era passivo, l'uomo moderno è diventato reattivo. Quindi, anche una persona nauseata dalla vita, un potenziale suicida, non pensa solamente a una fuga silenziosa dalla porta di servizio. Ingannato dalla vita, questa creatura cerca di dare un ultimo segnale, di dare alla sua vita un significato postumo con la sua morte. La frustrazione della sua stessa esistenza e la negligenza di una società spietatamente progressista si manifesta in questo atto universale di vendetta. Il suicida sembra puntare a tutti quelli che lo hanno sempre ignorato. Per una volta LUI fa la storia, è alle luci della ribalta, e finalmente le persone sono interessate alla sua vita. Fugge da una vita 'morta' verso una morte 'viva'. Sapendo che, per lo meno per qualche giorno, avrà quasi l'intera attenzione del pubblico. Questo assurdo desiderio è probabilmente più autentico e genuino di tutta la sua virtuale non-esistenza precedente. Lui, 'l'assassino di massa senza movente' è il martire del post-modernismo." (Episodio Samstag: la ragazza, prima di entrare in azione, registra mentre legge un libro sul suicidio)
Sono passati trent'anni esatti dalla realizzazione di Der Todesking, seconda raggelante regia (dopo Nekromantik) di Jörg Buttgereit. Trent'anni che non hanno minimamente scalfito il suggestivo, efficace, per quanto annichilente, effetto visionario del film. Il contenuto è piuttosto discutibile, per l'oltraggiosa messa in scena (e giustificazione, inaccettabile) di svariati suicidi. Anche per chi mai s'azzarderebbe a compiere questo atto estremo, Der Todesking -con insistenza di immagini ferali- appare l'equivalente, filmato, del monito espresso in locuzione latina come "memento mori".
Girato in 16mm, da un regista maniacale e ossessionato dalla morte oltre ogni comprensibile logica. Tecnicamente Buttgereit realizza un'opera intrigante (a dispetto appunto del contenuto) per via di una strategica messa in scena: la suddivisione in sette atti (tanti quanto i giorni della settimana) che riguardano persone anonime e stanche di soffrire. Non sappiamo quali siano le cause che conducono a tanta disperazione, né perché mai per un attimo splenda un raggio di sole nella vita di queste anime in pena.
Tra un episodio e l'altro, un cadavere abbandonato sul quale la Morte compie il suo distruttivo lavoro, avvolto dalle tenebre, con tanto di effetto provocato dalla decomposizione (ripresa con passo accelerato), ammonisce lo spettatore sul repentino cambiamento cui il nostro corpo è destinato -in natura- ad andare incontro. È un film filosofico, tragicamente realistico, potente e agghiacciante. Perchè Buttgereit sa girare benissimo, e lo dimostra con la perfetta messa in atto di piani sequenza circolari (episodio Montag), carrellate vertiginose sul ponte dei suicidi (Donnerstag), soggettive atroci (Samstag) e dissolvenze metacinematografiche con stacco sul protagonista da un film in televisione (Dienstag).
Pertinente anche la malinconica e commovente colonna sonora, mentre quasi sovvertenti, o comunque sfacciatamente inappropriate, appaiono le foto di fanciulli sorridenti alle prese con macabri disegni o in foto anticate, poste a decoro dei titoli di coda. Un film sicuramente deprimente se visto nell'ottica e nella speranza di trovare le cause di un evento che non ha alcun razionale motivo d'essere. La morte è un traguardo che nessuno di noi vorrebbe mai raggiungere. Ma sta lì, talvolta ad aspettare con incredibile pazienza, talaltra agendo con vigliacca frenesia e fretta.
"Gli anni, le ore, ti cercheranno e non ti troveranno.
Passeranno dentro i raggi del sole,
ruoteranno intorno al collo di altre persone
e si chiederanno dove sei." (Fabrizio Caramagna)
F.P. 13/11/2019 - Versione visionata in lingua tedesca (durata: 72'20")
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