Regia di John Cornell vedi scheda film
Dopo quattro anni dal successo stratosferico del primo "Mr. Crocodile Dundee" (che non mi stancherò mai di consigliare a tutti), Paul Hogan torna con una pellicola simil-religiosa che non mi è affatto spiaciuta. La trama di "Un angelo da quattro soldi" è originale e interessante: Terry (Hogan) è un ladruncolo, di quelli "buoni" che decine di film ci hanno fatto conoscere ed apprezzare. Dopo una vita di peccati, Terry si trova a sacrificare la propria vita per salvarne un' altra, finendo travolto da un' auto al posto del malcapitato. Si risveglia al cospetto dell' Onnipotente (interpretato dal mitico Charlton Heston), che gli concede l' opportunità di redimersi: Terry tornerà sulla Terra come "quasi-angelo" (il titolo originale infatti è "Quasi un angelo"). Finendo con l' aiutare un ragazzo malato (Elias Koteas, bravissimo) e la sua sorella (Linda Kozlowski). Come si può facilmente intuire, il film parte come pellicola relativamente allegra e "leggera", se vogliamo, ma si evolve decisamente bene, assumendo un tono più adulto e importante. Sicuramente non è il ritmo la caratteristica principale del film, ma poco importa: ciò che conta è che "Un angelo da quattro soldi" riesce a scaldare il cuore come deve.
Molto bella.
Davvero poca cosa.
Sarà anhe il fatto che adoro quest' uomo dalla prima volta che ho visto Dundee, ma secondo me il protagonista di "Un angelo da quattro soldi" se la cava e parecchio. Bravo.
Bravissimo. Ottima interpretazione per l' indimenticabile Casey Jones di "Tartarughe ninja alla riscossa", qui in un ruolo decisamente più serio e impegnato.
Buona interpretazione anche per la signora Hogan, che il marito si "trasporta" dietro quasi in ogni pellicola.
Non compare molto, ma ha un ruolo essenziale, essendo l' attore che interpreta Dio.
Il lavoro di John Cornell è più che apprezzabile, un poco lento forse, ma non per questo brutto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta