Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
La gita con tragico incomodo è un classico del thriller, ma qui l'argomento è trattato con una tale variabilità di toni da distogliere l'attenzione dal giallo per indirizzarla verso l'atmosfera generale, che è fresca, agitata e solare come l'acqua di fiume in piena estate. Il film attraversa un po' tutti i principali generi, dalla commedia al poliziesco, che, però, in definitiva, vengono toccati frettolosamente, col rischio che lo spezzatino di tanti sapori dia luogo ad un composto dal gusto indefinito. D'altra parte, però, è anche vero che questa frammentaria miscellanea di momenti riproduce il tipico andamento, irregolare e spesso inconcludente, del tempo vacanziero, diviso tra periodo di ambientamento, imprevisti, nuovi incontri, avventure programmate e non. Inoltre l'intreccio è magistralmente articolato intorno agli elementi caratteristici della location (le cascate, i ponti, i battelli, gli chalet e la singolare torre campanaria, che suona musica a richiesta), che vengono sfruttati al meglio al fine della suspense. La corrente tumultuosa del fiume, che fornisce un adeguato commento audiovisivo all'impeto delle passioni e alla precipitazione del corso degli eventi, diviene protagonista di un finale mozzafiato alla Hitchcock. "Niagara" si può considerare come il bozzetto di un dramma sentimentale, attorcigliato intorno alla trama di un giallo ed attraversato dall'inquietante fantasma di un thriller: un bozzetto che alterna i colori accesi della tempera (la sgargiante figura di Marylin Monroe) alle tinte tenui e sfumate di un acquerello.
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