Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
La prima mezz'ora contiene credo la scena di abbordaggio più divertente mai vista in un film, sul suggestivo sfondo della fine della Seconda Guerra Mondiale (che ha l'aspetto di un allegro capodanno estivo). Il resto della storia d'amore è semplice, ma di un'efficacia tristemente rara: due personaggi imperfetti, a tratti antipatici, ma coi quali riusciamo ad empatizzare dall'inizio alla fine e per la cui realizzazione umana e professionale si è genuinamente in apprensione. Al di là della regia ispirata e dei dialoghi brillanti, c'è poco da fare: a dare davvero la spinta in più è l'alchimia perfetta fra gli interpreti (un De Niro lasciato a briglia sciolta ed una Liza Minnelli sobria quanto tenera). Ed il loro rapporto si incastra perfettamente nella ricostruzione del contesto: il Jazz orchestrale che lascia spazio ai primordi del Bebop, con i complessi che diventano sempre più piccoli (all'inizio Jimmy viene identificato come il direttore di una ventina di elementi, invece alla fine è il leader di un sestetto di successo), i fraseggi ripetuti sostituiti dall'improvvisazione pura e le cantanti dotate come Francine che si fanno strada nel musical hollywoodiano (che in quegli anni andava fortissimo). Le sequenze musicali non solo non lo appesantiscono (come spesso accade), ma ne arricchiscono l'analisi storica venendo integrate benissimo nella narrazione, mentre l'ambientazione quasi favolistica (molto bella) mantiene un velo di malinconia, che prepara ad un finale agrodolce tutt'altro che banale: alla fine anche capire che sia meglio non stare insieme è volersi bene. Uno dei film più sottovalutati di Scorsese.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta