Regia di Lav Diaz vedi scheda film
Lo sto guardando mentre smanetto sulla tastiera. Mi è piaciuta la frase del monaco sulle università che preparano i ragazzi ad essere fascisti e feudali. Italia! La disquisizione sottilmente ironica intorno al senso del cinema e sull'Essere interessante. Immagini poetiche come quella della ragazza che ricorda quando con i piedi nel magnifico fiume aspettavana la carovana degli abitanti della montagna. Non pensavo che nelle Filippine fossero così europei come preparazione culturale. La scena con lo stupro rivendicato dall'uomo come atto d'amore terapeutico contro le manipolazioni della coscienza. Da da pensare. Mi ricordo di una lezione buddista in tal senso. Improvvisamente il maestro si scaglia contro l'allievo e lo invita a maturare il senso profondo dell'evento traumatico. Siamo agli antipodi rispetto al concetto di cinema propagandistico nordamericano. Perciò fa bene per equilibrare la visione. C'è dell'altro al mondo e non è detto che sia peggiore. Anzi, è un cinema fotograficamente raffinatissimo nonostante gli scarsi mezzi. Si può!
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