Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
Un film dolorosissimo. Incentrato tutto sull’artista Cocco sembra e forse lo è un esorcizzazione dal suo dolore, praticato da parte di Tsukamoto. Figura complessa lei nella vita e nel film mette in mostra una sensibilità atroce e durissima (i doppi, il lato buono e quello cattivo di ogni essere umano) che mina la fiducia nel prossimo. Il canto è la salvezza, forse spirituale perché fisicamente si va in manicomio. Eterea figura magrissima, un capolavoro pieno zeppo di cosucce che molti perderanno se non si conosce la cantante (le stelline, le luci, il mare, il bianco, il rosso, il sangue, i movimenti del corpo e la completa discografia ecc…).Tsuka conosce tutto e mette tutto. Altra perla alla sua carriera, sottile durissimo e devastante. Il suo discorso continua…
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