Regia di Gregor Jordan vedi scheda film
Inizia come il solito filmetto sul terrorista che mette sotto scacco le autorità, finisce con un'aspra condanna verso la tortura e la doppia morale americana.
Film maiuscolo, non capisco francamente le valutazioni tiepide. Michael Sheen è straordinario, Samuel L. Jackson domina la scena con un personaggio molto controverso e per certi versi anche difficile, buona la colonna sonora, impeccabile la sceneggiatura e avvincente la trama che sicuramente ha dei punti forti originali. Si parte col "solito" dinamitardo che ricatta gli USA sotto la minaccia di far esplodere tre bombe atomiche già collocate in tre grosse città. Fin qui, tutto nella norma, con le dovute forzature per far sparire il materiale radioattivo e farlo riapparire sotto forma di ordigno in punti abbastanza controllati. Poi il film cambia registro, di colpo a essere messo sulla graticola non è più il terrorista ma i militari, la ragion di stato prevarica la morale e le vittime diventano carnefici. Tutto è concesso pur di estorcere la verità al terrorista e il gioco della tortura si spinge molto in là, troppo. Ed ecco che si scoprono le carte, viene rivelato chi è il vero protagonista della pellicola, chi è finito sotto indagine. Non mi stupisce che il film non sia passato dai cinema, una volta tanto gli americani non ne escono troppo bene, meritatamente tra l'altro.
Tensione alle stelle, una pellicola che non lascia un minuto di respiro e colpisce forte allo stomaco.
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