Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Quasi una rielaborazione di "Sierra Charriba" di Peckinpah questo aspro western d'inseguimento firmato con mestiere da Aldrich ed interpretato con passione da Burt Lancaster nel ruolo di Kit Carlson anche se si chiama McIntosh e da un giovane Bruce Davison nel ruolo dell'allibito ufficiale delle giubbe blu incapace di condividere il rispetto che McIntosh ripone nei confronti degli indiani che nell'arco della storia vengono descritti come dei saccheggiatori stupra femmine senza alcun rispetto per i loro inseguitori, in realtà Ulzana e la sua comitiva di reietti pellerossa non sono altro che la faccia sporca dell'uomo bianco armato di subdola prepotenza con la quale ha privato i nativi americani della loro dignità e delle loro terre fino ad estinguerli come un fuoco che brucia sotto il sole del deserto.
Il film dello zio Sam seppur massacrato in fase produttiva aveva un sapore epico travolgente e un folto cast composto da star di grande caratura che sviluppavano in tre dimensioni i loro personaggi, nel film di Aldrich invece i bianchi sono delle anime perse a caccia di ombre rosse senza personalità, è un film polveroso ma splendidamente girato nei canyon incontaminati dell'Arizona e nei deserti più aridi dove gli scontri a fuoco sono ripresi con grande precisione in modo da favorire un montaggio continuamente alternato fra inseguiti ed inseguitori, i due gruppi hanno come unico anello di congiunzione il pelle rossa che accompagna il plotone nordista e la conversazione che intavola con Davison è essenziale per chiarire lo spirito che anima un indiano nella lotta con l'uomo bianco: "Come potete osservare un uomo agonizzante dopo averlo torturato fino alla morte?" "La sua forza.....un uomo che muore perde la sua forza ed essa viene assorbita da noi".
Pecca un pò di ritmo ed ha un finale che non fa giustizia ai personaggi principali della storia, nel senso che chi vive non lo merita poi tanto e chi muore meritava qualcosa di più.
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