Regia di Silvano Agosti vedi scheda film
Nella notte, madre e figlio: lei veglia su di lui che dorme e porta avanti un monologo intimista.
Terzo lavoro di Silvano Agosti come regista, terzo cortometraggio in bianco e nero prodotto per il Centro Sperimentale di Cinematografia presso cui stava studiando, appena 22enne; La veglia chiude la trilogia dedicata a donne e religione (con Requiem e Il matrimonio di Vivina, entrambi girati nel 1960), nonchè l'esperienza di studi per Agosti, che licenziando questo film si diploma e passa principalmente al montaggio, suo primario interesse. Nel corso della carriera tornerà comunque piuttosto spesso dietro la macchina da presa, a partire dal 1967 (Il giardino delle delizie) anche per lungometraggi. Il concetto di cinema di Agosti è quello di un intellettuale impegnato, sostanzialmente anarchico e autarchico, privo di troupe tecnica per scelta e idealista nei contenuti fino a raggiungere vette liriche, in questo La veglia, non sempre azzeccatissime o comunque di semplice digestione. Non è un cinema per tutti, d'altronde. Gli attori sono dilettanti, Agosti si occupa anche del montaggio e della sceneggiatura. Poco meno di una ventina di minuti di durata. 5/10.
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