Regia di Bitto Albertini vedi scheda film
Anche il (brevissimo) filone dei supereroi da fumetto (Diabolik, Satanik, Kriminal, etc.), esauritosi in fretta alla metà dei Sessanta, ebbe un seguito demenziale e a basso budget - peraltro molto più nutrito, a guardar bene. La saga dei 'supermen' nasceva ufficialmente con I fantastici 3 supermen di Gianfranco Parolini, nel 1967, ed era già stata toccata da Albertini l'anno seguente per Tre supermen a Tokio; procedendo ulteriormente, le produzioni riducono i fondi, le pellicole si fanno sempre più scioccherelle e tirate via. Ottima occasione comunque per Albertini, regista giramondo, per realizzare un film nella giungla con tanto di coproduzione italo-spagnola (e il cast tecnico e artistico lo dimostra, farcito com'è di cognomi iberici e italici). La sostanza di questo Che fanno i nostri supermen... è risibile, il titolo scimmiotta quello del da poco uscito lavoro di Scola Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?; la forza principale dell'operazione sta nel mix fra comicità e sottilissimo erotismo, più suggerito che altro, ma suggerito in modo incisivo grazie anche all'utilizzo fra gli interpreti centrali di Femi Benussi. Il trio di protagonisti sfodera altri tre nomi di culto: Brad Harris, Sal Borgese, George Martin. Altro da dire, francamente, non c'è. 2/10.
Mentre le superpotenze mondiali si combattono il possesso di una preziosissima miniera di uranio in Africa, sul posto vengono inviati tre supereroi. Ma la bellissima regina di una tribù di indigeni riesce a bloccarli con il suo fascino.
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