Regia di Gianni Puccini vedi scheda film
Sorprendente per il cast e per il momento in cui si situa (Mastroianni è a un passo dalla consacrazione della Dolce vita, Puccini stesso sta per girare il suo lavoro meglio riuscito, l'Impiegato con Manfredi), questo Il nemico di mia moglie, conosciuto anche con il titolo de Il marito bello, appartiene ad un genere da lungo tempo sepolto: la commedia brillante italiana. Puccini ne fu un valido esecutore (Il marito con Sordi, ma anche Parola di ladro, L'attico) e qui viene assistito da una sceneggiatura di Baratti, Scola, Castellano & Pipolo in cui mette la firma anche il regista stesso. Si tratta di una storia semplice e dal finale lieto, in cui la scelta degli attori (molti nomi di richiamo e caratteristi celebri: De Sica, la Ralli, Memmo Carotenuto, Vianello, Garrone e perfino Teddy Reno che si esibisce, verso la fine) si accompagna alla volontà di strizzare l'occhio alla censura per poter raggiungere il più vasto pubblico: si tratta di un prodotto fondamentalmente convenzionale e che inneggia al valore della famiglia. Banale, se si vuole, ma ben diretto e recitato: nonostante si tratti di un film di importanza minore per il nostro cinema di quegli anni, non lo si può che rimpiangere. 5/10.
Marco, ex calciatore, ora arbitra. La moglie non sopporta questa sua passione e i due si separano; lui frequenta una nuova ragazza, che però gli rivela di avere scommesso su una partita che lui arbitrerà.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta