Regia di Italo Martinenghi vedi scheda film
Dopo vent'anni termina la serie dei tre supereroi in calzamaglia rossa, cominciata nel 1967 da Gianfranco Parolini (I fantastici 3 supermen) e portata avanti da Bitto Albertini e infine dal produttore Italo Martinenghi. Qui sono proprio questi ultimi due a combinare l'operazione-trasferta caraibica, mossa decisamente in stile Albertini (la cui carriera è costellata di pellicole 'esotiche'), con una sceneggiatura firmata da entrambi (che pure si occupano in maniera congiunta del montaggio) e da Antonio Corti; poco conta, alla fin fine, la storia stessa: quel che preme al regista-produttore è di generare qualche facile risata e mostrare quanto più possibile i panorami del posto, corredando il tutto con un paio di acrobazie e di scazzottate qua e là, una o due bellezze femminili a mo' di soprammobile e non importa se per fare ciò si riesca soltanto a ricalcare i soliti, stantii stereotipi: qui si mira a finire il lavoro spassandosela, certo non pensando al pubblico e neppure alla qualità del prodotto in sè. Del terzetto originale di protagonisti non ne è sopravvissuto neppure uno; Sal Borgese però nel capostipite della serie aveva un ruolo marginale, per diventare poi un superman in via ufficiale. Gli altri due qui sono i semisconosciuti Daniel Stephen e Steven Martin (vero nome: Stefano Martinenghi: vi dice niente?), in buona sostanza incapaci di recitare; ma anche questo non è un fattore determinante nell'opera. Meno incisive del solito anche le musiche di Stelvio Cipriani; fotografia di Pier Giorgio Albertini, trucco di Ornella Albertini, operatore alla macchina Stefano Martinenghi: a testimoniare la povertà estrema di mezzi e il familismo spicciolo con cui la pellicola è stata realizzata. 1/10.
Una banda di falsari di dollari si nasconde nella caraibica Santo Domingo, con la collaborazione del Kgb. Cia e Fbi mandano i loro migliori uomini, anzi superuomini, per debellare i criminali.
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