Regia di Italo Martinenghi vedi scheda film
La saga dei tre imbranati supereroi era nata più di dieci anni prima (I fantastici 3 supermen, regia di Gianfranco Paolini, 1967) e occasionalmente Martinenghi aveva già prodotto e/o diretto alcuni capitoli della serie; questo prodotto può sembrare ormai fuori tempo massimo, ma in realtà l'avvento del Superman di Richard Donner, l'anno precedente (1978), non aveva fatto altro che rinvigorire il mito del grand'uomo in calzamaglia con poteri sovrannaturali. Il problema principale del film di Martinenghi è che i mezzi sono davvero pochi, e questo nonostante la coproduzione internazionale (Italia, Spagna e Turchia, dove si è girata la maggior parte della pellicola), cosicchè nè la regia, nè le scenografie, nè i costumi, nè gli interpreti riescono a convincere abbastanza da coprire le pesanti falle del budget. Aldo Sambrell e Sal Borgese sono gli unici nomi degni di nota nel cast, oltre a George Arkins che è in realtà lo pseudonimo adottato da un volto piuttosto noto in Turchia - e solo lì - cioè quello di tale Cuneyt Arkin; simpatica la colonna sonora di Nico Fidenco. Azione ed effetti speciali sono ai minimi qualitativi storici; Martinenghi si occupa anche di soggetto, sceneggiatura (insieme a un fantomatico Tony Blond: uno pseudonimo?), montaggio e chi più ne ha più ne metta. Incomprensibilmente questi prodottini ricevevano all'uscita in sala un'accoglienza perfino dignitosa, tanto che negli anni successivi verranno prodotti ulteriori sequel. 1,5/10.
Uno scienziato inventa la macchina del tempo e subito un boss mafioso se ne impossessa, ovviamente per fini illeciti. Tre supereroi vengono convocati dal governo Usa per risolvere il problema.
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