Regia di Denis Côté vedi scheda film
Non solo l'America, ma anche il Canada ha le sue terre desolate, i suoi chilometri di nulla, i suoi bowling dove si attorcigliano attorno al nulla le esistenze. Qui siamo in Quebec, terra battuta dai venti e dalla neve, e il regista scandaglia la vita di un padre e di una figlia, due bravissimi attori, famiglia anche nella vita reale. Lui le impone una specie di rapporto esclusivo, isolandola ancora di più in un luogo che è l'esemplificazione della solitudine. Lavora in un bowling e in un motel, che chiude per mancanza di vita. Ma la vita, lei, non teme distanze, neve e vento, e porta una discontinuità nell'esistenze dei due protagonisti. Soprattutto in quella di lui. Un dramma dell'anima, raggelato, dove sotto la crosta di ghiaccio, cova un violento fuoco di rimorsi, occasioni perdute e sconfitte. Una scarna ballata, quasi come quella di Stroszek, di herzogiana memoria. Bello.
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