Un gruppo di attivisti anarchici, capitanato da Ottobre, entra in conflitto con gli alti gradi del movimento anti istituzionale cui appartiene, iniziando una guerra personale. La cellula è composta da quattro membri ma uno scontro a fuoco ha esiti tragici. Nel mentre il movimento principale si fa più moderato e autoritario, così la cellula di Ottobre continua, sempre più solitaria, la propria lotta di resistenza.
Note
Incurante delle convenzioni narrative, Wakamatsu filma con il gusto di un pittore moderno un affascinante incubo politico di straordinaria bellezza e potenza visiva. Con alcuni tocchi di spietata ironia mostra come l'idealismo degli anarchici venga tradito dai loro stessi leader.
Umori rivoluzionari, fazioni ribelli, terrorismo condito con dosi generose di disinibita sessualità e musica: così Wakamatsu archivia gli anni ’60, una fuga spacciata per libertà. Il culmine dell’evasione è bruciante ed emblematico ma affatto catartico, riconferma il regime del dolore universale e il silenzio come condizione integerrima. Il finale… leggi tutto
Un tantino troppo verboso, ma comunque buono. Meno "pulito" e scorrevole di altri film di Wakamatsu.
Memorabile la scena finale con accompagnamento free jazz in cui un Ottobre determinato a portare avanti l'azione terroristica cammina nella folla ("le fiamme!")
Sulla trama
Guerra rivoluzionaria, lotte intestine, frenesia bombarola.
La conclusione ci dimostra che è… leggi tutto
Un tantino troppo verboso, ma comunque buono. Meno "pulito" e scorrevole di altri film di Wakamatsu.
Memorabile la scena finale con accompagnamento free jazz in cui un Ottobre determinato a portare avanti l'azione terroristica cammina nella folla ("le fiamme!")
Sulla trama
Guerra rivoluzionaria, lotte intestine, frenesia bombarola.
La conclusione ci dimostra che è…
Ci sono molti modi per approcciarsi a ciò che il decennio 1960-69 ha significato: nelle sue varie forme un movimento di ideali certamente, ma anche un tentativo di riscatto di una generazione di giovani che vogliono strapparsi alle regole e alla conformità della classe borghese dei loro genitori. Forme ideologiche, ma anche violente, che in molti casi si portano dietro l'angoscia e…
Umori rivoluzionari, fazioni ribelli, terrorismo condito con dosi generose di disinibita sessualità e musica: così Wakamatsu archivia gli anni ’60, una fuga spacciata per libertà. Il culmine dell’evasione è bruciante ed emblematico ma affatto catartico, riconferma il regime del dolore universale e il silenzio come condizione integerrima. Il finale…
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