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Omicidio!

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Omicidio!

di berkaal
8 stelle

"Murder!" è il terzo film sonoro di Hitchcock, girato nel 1930, tratto dal romanzo intitolato "Enter Sir John"di Clemence Dane ed Helen Simpson. La pellicola è incentrata sulla stretta connessione tra la vita reale e la finzione teatrale, e come a volte sia difficile scindere le due cose, e si venga ingannati scambiando l'una con l'altra. A questo proposito vi sono due passaggi significativi nella sceneggiatura; nel primo il giudice si rivolge così ai giurati prima che si riuniscano per emettere il verdetto:



"Truth is often stranger than fiction"



(La verità spesso è più strana della finzione). Nel secondo il protagonista, Sir John, impresario teatrale e famoso attore, così spiega il suo approccio al delicato ruolo di giurato:



"I've applied the technique of life to the problems of my art. Today the process is reversed: I find myself applying the technique of my art to a problem of real life"



(Ho applicato la tecnica della vita ai problemi della mia arte. Oggi la situazione si è rovesciata: mi trovo ad applicare la tecnica della mia arte ad un problema di vita reale). Ma è soprattutto nelle soluzioni visive che Hitchcock scatena la sua creatività: per tutto il film inganna lo spettatore e fonde finzione e vita reale, fino all'ultima, geniale scena.



I motivi d'interesse di questa pellicola sono molti, a cominciare dal fatto che si tratti di un film atipico per Hitchcok, dato che il colpevole viene scoperto alla fine, mentre di solito nelle sue pellicole si conosce fin dall'inizio. C'è inoltre una famosissima scena in cui per la prima volta nel cinema viene usata la voce interiore, quella in cui Sir John si rade allo specchio con il "Tristano" di Wagner in sottofondo. Si tratta di un espediente che risale a Shakespeare, ma che col tempo era caduto in disuso, e qui viene usato per la prima volta su celluloide. Secondo Noel Simsolo per girare questa scena Hitchcock si servì di una vera orchestra che eseguì la musica di Wagner dal vivo mentre la voce interiore era quella di Herbert Marshall preregistrata. L'attore modellò la propria interpretazione "muta" interagendo con la musica e la propria voce, una scena allora molto costosa in termini economici.



Tra le interpretazioni è sicuramente da sottolineare  quella del protagonista, Herbert Marshall. L'attore era un eroe di guerra, aveva perso una gamba durante i combattimenti, e quindi si serviva di un arto artificiale, una menomazione comunque non percepibile durante la visione. La sua prova è ottima, la sua eleganza, il distacco, il suo timbro profondo impreziosiscono la pellicola.



***ATTENZIONE IL PROSSIMO PARAGRAFO CONTIENE SPOILER***



Il terzo talkie di Hitchcock è un film estremamente godibile, pieno di tocchi gustosi, di ironia, di trovate felici, ma non è privo di qualche piccolo difetto. Innanzitutto i movimenti della camera a volte non sono ineccepibili, e questo sembra tradire un po' di fretta nella realizzazione. Il sonoro inoltre non è perfetto, a tratti la musica è troppo alta e disturba la comprensione delle parole degli attori, ma la cosa è comprensibile dato che la tecnologia audio era allora appena nata. A mio modesto avviso il punto debole del film sta comunque negli snodi logici narrativi, che sono perlomeno opinabili. Perché mai Diana Baring resta seduta con lo sguardo fisso e senza aver visto alcunché? E' sensato uccidere una persona solo perché sta per rivelare un pettegolezzo che risulta innocuo alla nostra sensibilità, la parola "halfcast" (sangue misto)? O forse questo termine sottintende l'accusa di essere omosessuale? E' verosimile che una donna condannata a morte continui a proteggere colui che la manda sulla forca? Ma forse a me è sfuggito qualcosa....



Voto: 83/100

Sulla trama

Londra: Diana Baring, un'attrice di teatro, viene trovata in stato confusionale accanto al cadavere di una collega. Tutti gli elementi concorrono ad accusarla, e la donna viene processata e condannata a morte. Un giurato, Sir John Menier, famoso attore ed impresario, non è però convinto della colpevolezza della ragazza, da cui si sente attratto, ed inizia le indagini per conto proprio per dimostrarne l'innocenza, aiutato nelle sue indagini dai coniugi Markham.

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