La recensione su Nella morsa

di alan smithee

7 stelle

MAX OPHULS: RETROSPETTIVA/FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019

Una aspirante modella di estrazione popolare, Leonora, viene invitata una sera ad una festa di alto rango presso lo yacht di un ricco industriale. Nell'attesa sulla banchina del porto, la donna finisce per incontrare il milionario in procinto di recarsi alla sua imbarcazione.

I due iniziano a conoscersi e l'uomo decide di abbandonare il party e portare la donna presso la sua sontuosa villa.

Quel giorno stesso l'uomo la domanda in sposa e Leonora accetta, quasi per sfida rispetto ad una vita che non le ha mai regalato nulla, ma anche sinceramente infatuata di quell'uomo duro ma affascinante.

Che tuttavia presto si rivelerà davvero il farabutto di cui si vociferava: uomo sprezzante e duro, che decise di sposare la ragazza più per dovere sociale, che per sincera convinzione. Infatti il matrimonio naufraga poco dopo e Leonora torna alla povertà che l'ha sempre accompagnata: trova lavoro presso un solerte pediatra che, poco per volta, trasforma la sua durezza di fondo in un atteggiamento benevolo e premuroso nei confronti della sua bella assistente. Tra i due nasce il vero amore, contrastato presto dall'atteggiamento prevaricatore dell'ex marito di Leonora, che farà di tutto per riprendersi l'ex consorte.

In un finale concitato ed altamente melodrammatico, la coppia dei sentimenti prevarrà su quella dell'ufficialità e della convenzione, ed anche una disgrazia inerente un parto difficile, si rivelerà alla lunga un evento tristemente benevolo.

Film forse minore e decisamente su commissione, Nella morsa fa parte di quella cinquina di film che Max Ophuls diresse durante la sua permanenza negli Usa.

La vicenda scorre ed è diretta con la consueta ammirevole professionalità del grande regista tedesco, che tuttavia appare meno in forma od ispirato di quanto ci si possa aspettare.

Il terzetto di attori scelti appare perfetto, e se la professionalità e la presenza scenica dei due uomini antagonisti appare perfetta con la scelta di due star del calibro di Robert Ryan e James Mason, ideali nel tratteggiare i caratteri antitetici di due personalità dalla moralità e dalla matrice comportamentale completamente opposta.

Ma è l'interpretazione della bravissima Barbara Bel Geddes a fare la differenza: attrice dalla carriera tutt'altro che folta, l'interprete statunitense ha tuttavia avuto la fortuna di essere diretta dai più illustri maestri della sua epoca (Litvak, Stevens, Kazan, Hathaway, Sturges, e niente meno che Alfred Hitchcock, che la volle in due episodi della sua serie televisiva e ne La donna che visse due volte), ottenendo però la fama mondiale ad inizio anni '80 con il serial televisivo di successo planetario con Dallas, ove interpretò la parte di Miss Ewin, mamma del famigerato JR (Larry Hagman).

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