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Accidental Kidnapper

Regia di Hideo Sakaki vedi scheda film

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La recensione su Accidental Kidnapper

di bradipo68
8 stelle

Il film comincia con vari, grotteschi tentativi di suicidio che vedono protagonista Hideyoshi Date, spiantato 38enne descritto agli spettatori tramite la sua voce fuori campo. Ha una montagna di debiti, non ha una moglie, non ha un figlio, nessuna prospettiva davanti a sè.
Meglio il suicidio.
Ma è decisamente una giornata storta anche per quello. L'albero ha rami troppo sottili che non reggono il suo peso e col taglierino non ce la fa proprio a tagliarsi le vene dei polsi.  A questo punto si accorge della presenza nella sua auto del piccolo Densuke, nemmeno 7 anni, un soldo di cacio che non ha nessuna voglia di tornare a casa.Gliela fa vedere a Hideyoshi la sua casa, ha un bel giardino, si nota subito anche dall'alto. E all'uomo viene l'idea del secolo: perchè non organizzare un rapimento e chiedere un cospicuo riscatto? Detto, fatto. Ma quello che Densuke ancora non gli ha detto è che suo padre(e glielo dice in una scena di irresistibile comicità) è un boss della yakuza e assieme alla sua banda, tutti vestiti di nero e con attrezzature informatiche di ultima generazione, si mette al loro inseguimento.
Benchè la sinossi metta in evidenza affinità neanche tanto velate con l'eastwoodiano Un mondo perfetto e con L'estate di Kikujiro di Takeshi Kitano, il film di Hideo Sakaki è qualcosa di diverso riuscendo a rimanere miracolosamente in equilibrio tra una lacrima e un sorriso, sovvvertendo mirabilmente parecchi clichet del cinema giapponese di cui vengono ripercorse molte tematiche( dal suicidio che è  il convitato di pietra di tanti film orientali, ai film sulla yakuza. Qui i gangsters sono il motore comico del film) .
Si ride con questi yakuza imbranati a cui serve il navigatore pure per trovare la macchina parcheggiata al supermercato, ci si intenerisce nel rapporto costruito tra Hideyoshi e Densuke che è ben più di un semplice afflato dettato dalla sindrome di Stoccolma, ci si commuove in un finale poetico e simbolico in cui un cuore diventa una palla rossa dal lanciare per aprire finalmente una breccia in un cuore indurito dall'anaffettività. Densuke trova il padre con cui non ha mai giocato, nè coltivato un rapporto degno di questo nome. Hideyoshi ha avuto per qualche ora finalmente quel figlio che ha sempre sognato di avere.  Un rapitore per caso neanche tanto bravo come malvivente ma che come surrogato di padre si dimostra più valido di quello vero, capace di insegnare a Densuke tutte quelle piccole cose che fanno diventare grande un rapporto. Yukai Rhapsody( titolo occidentale The Accidental kidnapper) è un film che garbatamente ti entra sottopelle con la sua continua alternanza di toni che vanno dalla commedia al melodramma,dal road movie al viaggio iniziatico che porti a una crescita dei due "complici"( perchè sono tutto fuorchè un rapitore e un rapito), dalla confezione pregiata e con un finale che sfiora la poesia.
Eccellenti i due protagonisti:Takahashi Katsunori è un perfetto Hideyoshi, un almanacco di fisime e di debolezze mentre il piccolo Densuke è interpretato da un favoloso Hayashi Roi  che non è il classico piccolo mostro hollywoodiano costruito in laboratorio:è di un'ingenuità,di una mimica, di una spontaneità e di una simpatia travolgenti.
 Tutte qualità che ha in comune con questo bel film.

Su Hideo Sakaki

regia di ottima fattura in miracoloso equilibrio tra commedia e melodramma

Su Sho Aikawa

un boss che scopre di avere un figlio

Su Katsunori Takahashi

eccellente

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