Regia di Enrico Lando vedi scheda film
Sono stati tra i primi persecutori, aventi successo, della televisione trasportata al cinema. Per mia tigna ignorai, all’epoca dell’epopea cinematografica, e poi casualmente, come spesso avviene per film appartenenti al genere di cui in essere, incappata in una pre-notturna visione, affrontata con la massima diffidenza, avendo avuto, oltre alla mia personale considerazione di cui sopra, riscontri piuttosto negativi tra i cinefili di mia modesta conoscenza. Non posso dire di essermi ricreduta ma posso asserire, con indubbia certezza, che mi ha colto alla sprovvista; sarà stata la padronanza dei personaggi che dalla scatola che inebria gli occhi giornaliermente (la televisione), prendono facilmente possesso dello schermo cinematografico rendono allo stesso modo, anzi forse in termini più composti e lineari, caratteristiche non consone agli sketch in tv. Biggio ma soprattutto le ormai evidenti capacità di Francesco Mandelli, capacità puramente comiche, rendono personaggi privi di spessore, se non interessanti, almeno capaci di far tenere il filo della narrazione allo spettatore che rischia il calo di attenzione dovuto proprio alla ridondanza degli stessi. Certo il film resta comunque in quella categoria di Serie B dove io colloco i film che non hanno ne arte ne parte ma si limitano al mero intrattenimento.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta