Regia di Enrico Lando vedi scheda film
Premetto che non conoscevo i passaggi televisivi, che mi pare siano invece molto seguiti. Mi ha incuriosito però il fatto che questo film sia stato un successo al cinema, e che la critica l’abbia stroncato con rara ferocia (ma non poi così compatta, qualcuno ha parlato di nuova comicità).
Orbene, faccio outing, sto con quel 20-25% di persone a cui il film è piaciuto. Capisco i motivi se qualcuno vuole bocciarlo (ma in giro c’è molto molto peggio), capisco pure però quelli che hanno parlato di lampi di genio, in questo film. La storiella è abbastanza nota. C’è un vecchio bastardo, che ha un figlio un tantino pesantino, che deve sposarsi (non si vedrà mai con chi). I due sono agli estremi: il vecchio è tutto una parolaccia, un polically scorrect, bastardo, puttaniere…le ha tutte. Il figlio è tutto precisino, un bravo ragazzo (mantenuto), di sani principi, ignorante totale sulla vita reale, al contrario del padre, rotto più o meno a tutte le esperienze. I due invece che al matrimonio, finiscono a Roma per altre vicende. Fanno contorno altre coppie di personaggi, tutti interpretati, come i due protagonisti, dai soliti due attori.
Tra i personaggi, segnalerei il vecchio, fighissimo (il turpiloquio del quale non dà fastidio, chiaro che non è un film per bambini, ma dà più fastidio vedere quelle 4 faccia da mona dei nostri politici al TG, per dire, e in fascia protetta); il ragazzo in motorino, perché tanti sono proprio così; pure l’omosessuale Fabio non è male (il piccolo), e pure il figlio del vecchio ha il suo perché. Impossibile poi non notare il figone di turno, spaziale, tale Madalina Ghenea.
La comicità: ok, è un tantino particolare, ma l’ho trovata molto anni Dieci (duemila e dieci), non fa sganasciare, magari sorridere, così come pure Cetto Laqualunque non è che faccia sbellicare. Il film ha quella scorrettezza che mi piace molto e spesso si cerca invano, vedi ad esempio la presa per i fondelli sugli omosessuali, col tizio che vede dappertutto gente che lo discrimina, quando in realtà, nel film, non lo fa proprio nessuno. E di questi tempi, già sugli omosessuali sono viste male le satire, figurarsi sulle discriminazioni agli omosessuali. E sono risibili le reazioni post Sanremo, al riguardo, e da rileggere. Infatti l’Arcigay non ci ha capito un cazzo. E neanche il vicepresidente del PD, ma per me che lo voto da anni, essere delusi dai tizi del PD è la normalità. Magari a primavera se ne vanno tutti a casa, o all’ospizio, data la mentalità e il comprendonio da Matusalemme, alla faccia dei progressisti.
Novità, qua e là, anche spesso, insomma, nel film. A dicembre arriva il bis. Intanto io ci metto un sette.
Bravo
E bravo
Una figa stratosferica, roba che avrà incontrato Baumgartner nel suo tuffo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta