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I soliti idioti. Il film

Regia di Enrico Lando vedi scheda film

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La recensione su I soliti idioti. Il film

di mm40
2 stelle

Francesco Mandelli è pure brutto: questa è l'unica notizia degna di nota (figuriamoci le altre!) che scaturisce dalla visione de I soliti idioti. Al pari del connivente Fabrizio Biggio - che ha perfino meno personalità di lui - Mandelli si conferma disastroso sotto il profilo della recitazione, stonato quando viene chiamato a cantare, completamente sprovvisto di tempi comici, pesante e razzista convinto in fase di scrittura: insomma la coppia de I soliti idioti - proveniente dall'omonima trasmissione televisiva - è una delle peggiori sciagure mai abbattutesi sullo spettacolo italiano. Il terzo colpevole dell'operazione è l'autore, anche del programma tv, Martino Ferro (sceneggiatura e musiche; difficile scegliere se siano più orripilanti, agghiaccianti i dialoghi o i testi delle canzoni, puerili in maniera vergognosa e scritti in modo approssimativo). Il tris confeziona un 'film' - virgolette seriamente d'obbligo: la qualità è prossima a quella di una pellicola amatoriale scritta e girata in un weekend dal vostro nipotino di 9 anni e un paio di suoi amici; solamente, con un budget maggiore - a uso e consumo dei soli fans della trasmissione. Che, probabilmente, si sono sbellicati alla visione di questa salva di risapute e tronfie gag pregne di umorismo sottile come un carrarmato e dello spessore culturale di un bambino di seconda elementare con l'insegnante di sostegno: ma sono stati gli unici; chiunque già non apprezzasse la raffinata vena comica del duo o non la conoscesse, rimane per forza di cose sbalordito di fronte a tanta e tanto ostentata stolidità. Per chiudere, perchè spenderci attorno troppe parole sarebbe in sostanza fargli un favore, I soliti idioti è un film fascista e terrorista: fascista nel maschilismo e nell'omofobia più truci e inverecondi (mai visto fare battute scontate e pesanti contro 'i froci' con tanto compiaciuto gusto), terrorista nello sfoggio e nella diffusione a livello nazionale di uno spessore intellettuale tanto basso e disdicevole. Gianmarco Tognazzi partecipa in un ruolino alla catastrofe: colpevole anche lui. 1/10.

Sulla trama

Un vecchio satiro rapisce il figlio puritano nel giorno del matrimonio del ragazzo, per portarlo a fare sesso con una modella.

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