Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
A Guido sono morti il figlio, avuto con Luisa (nel frattempo diventata suora), e anche la seconda moglie e la secondogenita. Quando incontra la showgirl Lina, identica a Luisa, perde la testa per lei. Ma Lina finisce - ingiustamente - in carcere, per scoprirsi qui incinta di Guido.
Raffiche di disgrazie, sciagure che si ergono su altre sciagure creando un'inverosimile montagna di catastrofi lacrimevoli in questa sceneggiatura dal regista firmata insieme ad Aldo De Benedetti, Piero Pierotti e Giovanna Soria; è il melodramma, bellezza. E Raffaello Matarazzo ne è uno dei principali autori nell'Italia pre e post seconda guerra mondiale; dopo il conflitto, però, la carriera del regista declina lentamente e questo L'angelo bianco appartiene proprio all'ultima fase della filmografia di Matarazzo. In ogni caso un lavoro compiuto e, pur con i suoi evidenti difetti - l'esasperazione, l'iperbole della drammatizzazione innanzitutto, una pellicola girata e recitata con perizia, ben aderente ai suoi propositi. Che poi questi ultimi non vadano oltre al voler suscitare pianti a dirotto negli spettatori, è un altro discorso. Amedeo Nazzari, uno degli interpreti più gettonati del filone, fa qui la parte (l'ennesima per lui) del leone; al suo fianco troviamo, fra gli altri, l'altrettanto habituèe del genere Yvonne Sanson, ma anche Alberto Farnese, Philippe Hersent, Emilio Cigoli e, appena bambina e in una particina, Paola Quattrini. Il regista tornerà qualche mese più tardi sul grande schermo con un altro lavoro degno di nota, La risaia (1956). 4/10.
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