In Cisgiordania, Qays e Layla, due giovani studenti che si amano, sono costretti a rientrare a casa a Gaza, dove la loro unione sfida le tradizioni e le convinzioni sociali e politiche, che condizionano anche la libertà dei sentimenti per via del conflitto israelo palestinese. Separato dalla donna che vorrebbe sposare, Qays comincia a trascrivere poesie sui muri della città per far giungere a Layla il suo amore e ottenere la possibilità di essere felice con lei.
Note
Prima opera realizzata a Gaza, nei Territori, dopo 15 anni e riadattamento in chiave moderna dell'antica storia persiana Layla e Mainun, basata su una storia accaduta nel VII secolo.
Habibi vuol dire tesoro. È il nome con cui la donna si rivolge all’amato. Layla chiama così Qays, ma non può farlo ad alta voce. La loro relazione è osteggiata dalla famiglia di lei, che l’ha già promessa in moglie ad un giovane medico. Ai suoi genitori non piace proprio quel muratore, che vive in un campo profughi e fa il poeta. Senza contare che… leggi tutto
Habibi vuol dire tesoro. È il nome con cui la donna si rivolge all’amato. Layla chiama così Qays, ma non può farlo ad alta voce. La loro relazione è osteggiata dalla famiglia di lei, che l’ha già promessa in moglie ad un giovane medico. Ai suoi genitori non piace proprio quel muratore, che vive in un campo profughi e fa il poeta. Senza contare che…
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