Regia di Isidro Ortiz vedi scheda film
La media qualitativa dei film di paura sfornati dalla nouvelle vague dell'horror iberico è abbastanza alta e questo "Shiver" contribuisce a mantenerla tale. L'inizio, all'insegna dell'introspezione, sembrerebbe procedere sui binari consolidati, e ormai scontati, dell'ennesima, trita storia di vampiri, ma fortunatamente lo script introduce ad un certo punto un risvolto narrativo, se non cinematograficamente inedito in assoluto (un soggetto già trattato da Truffaut e Herzog), molto originale in un contesto orrifico. Uno scarto imprevisto del racconto che si allontana dal tema vampiresco adombrato nell'incipit e che rende le vicissitudini del giovane protagonista sempre più avvincenti mano a mano che esse si dipanano, mentre la suspense iniziale aumenta progressivamente grazie a una serie di colpi di scena inanellati, nella seconda parte della pellicola, col giusto dosaggio. Altro punto di forza è la suggestiva ambientazione boschiva, esaltata da una fotografia virata su toni cupi e freddi tali da restituire tutto il senso di ostilità del paesaggio selvatico, di notte ancora più inquietante. Un bosco spagnolo che, assomigliando a un qualunque bosco italiano, contribuisce a una maggiore nostra immedesimazione nella paurosa vicenda raccontataci.
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