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Mildred Pierce

Regia di Todd Haynes vedi scheda film

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La recensione su Mildred Pierce

di alan smithee
8 stelle

Mildred Pearce e' lo splendido melodrammone di Todd Haynes prodotto per la televisiva HBO che ha probabilmente ragalato a Kate Winslet il ruolo piu' intenso fra i tanti fino ad ora interpretati nella sua ancora breve ma gia' strepitosa notevole carriera.
Tratto da un celebre omonimo romanzo di James M.Cain (l'autore de "Il postino suona sempre due volte"), il film racconta almeno dieci anni di peripezie della giovane e bella Mildred, moglie dell' industriale Pearce, andato fallito durante la Grande Depressione del '29, poco dopo abbandonata dallo stesso, infatuato di un'altra, ma decisa a mantenere nel decoro le due giovani figlie. Per questo la donna accetta, nonostante l'orgoglio la freni a lungo, lavori umili come quello di cameriera in una tavola calda per poi riuscir a metter su, con uno spirito imprenditoriale che non sapeva di possedere, una catena di tre ristoranti di successo nella Los Angeles dei primi anni Trenta. Ma i problemi e i drammi non sono certo finiti. La morte prematura della dolce figlioletta piu' piccola, i dissidi sempre piu' aspri con la ragazza piu' grande, che si rivelera' per tutta la vita una capricciosa ingrata e senza scrupoli, il rapporto focoso con un bel giocatore di hockey, di famiglia ricca ma ridotto allo spianto e che il cuore grande di Mildred finira' per mantenere, l'insolito rapporto con il primo marito, che si rivelera' ben migliore di come appare nei primi episodi della serie.
Un melodramma che Haynes, gia' avvezzo conoscitore della materia con il riuscito "Lontano dal paradiso", giostra e dirige alla perfezione destreggiandosi con una vicenda melodrammatica d'altri tempi, dosando emozioni e colpi di scena, scanditi e suddivisi sapientemente per un breve serial a puntate,
Attorno a Kate Winslet, regina incontrastata, un cast comunque magnifico, in cui si ricorda almeno Guy Pearce, che impersona alla perfezione il miliardario donnaiolo che seduce la protagonista, sua figlia, e ne mina non solo gli affetti ma pure le sostanze, mai purtroppo illimitate. E ancora Melissa Leo, sempre notevole e sempre cosi' diversa in ogni ruolo in cui proprio non riesce a non lasciare traccia, Evan Rachel Wood nei panni della inquietante figlia sprezzante, egoista ed irosa in eta' ormai adulta, che tanto dolore arrechera' alla indaffarata operosa madre.
Cinque ore che avrebbero probabilmente potuto essere tre in una piu' dinamica e veloce versione cinematografica che per diversi motivi non e' stata presa in considerazione.

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