Regia di Franco Salvia vedi scheda film
Nel residence di Ursula arrivano suo nipote Valerio e alcuni amici del ragazzo, per una piccola vacanza. L'obiettivo di Valerio è conquistare la bella coetanea Silvana. Ma tutto a un tratto gli ospiti del residence cominciano a sparire nel nulla e compare invece una strana figura spettrale.
Pochi mesi dopo Vento di primavera: innamorarsi a Monopoli (2000, con Fabio Testi, Barbara Chiappini e una giovanissima Micaela Ramazzotti), ecco l'opera seconda di Franco Salvia, Prigionieri di un incubo. Il titolo chiarisce tutto ciò che c'è da spiegare sul film, anzi: è perfino più inquietante e ansiogeno della storia stessa, a tutti gli effetti piuttosto blanda sia come svolgimento che come messa in scena. Nella sceneggiatura dello stesso Salvia la tensione cresce molto lentamente, il ritmo latita e il finale lascia qualche perplessità; il budget non sembra essere stato altissimo, ma anche la mano del regista non convince granché. Corinne Clery è il nome più interessante sulla locandina, ma colpiscono senz'altro anche le partecipazioni di Gerardo Amato e di nomi di fama televisiva come Antonio Zequila e Antonella Mosetti; al pugliese Gianni Ciardo – già presente nell'esordio cinematografico di Salvia – è riservata una parte laterale, così come a Gianni Mazza, meglio noto come il Maestro Mazza, dai celebri trascorsi sanremesi: per lui si tratta della prima e ultima apparizione come attore in un film. Il risultato è un polpettone in salsa horror di scarsa digeribilità e questo potrebbe spiegare come mai al regista serviranno altri otto anni prima di tornare a girare per il cinema, con Trappola d'autore (2009). Nel frattempo comunque Salvia proseguirà a lavorare con successo nell'emittente televisiva TeleNorBa. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta