Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
«Era tutto convenzionale: [...] insomma, il festival dell'ovvio e dello stereotipo». Non è il giudizio di un critico malevolo nei confronti del cineasta pugliese, ma un ricordo dello stesso Di Leo sul proprio lungometraggio d'esordio. Si può aggiungere una certa confusione in una trama inutilmente arzigogolata, nella quale a un certo punto resta difficile capire chi faccia la spia a chi e per che cosa, se siano i tredeschi che rubano i piani degli alleati che però sono falsi e comunque nessuno li riesce a decifrare o se sia il contrario. In ogni caso, i partigiani belgi (tra i quali primeggia la testa calda di Nino Castelnuovo, innamorato e cornificato da Anna Maria Pierangeli) affrontano in campo aperto e tengono testa alle truppe della Wehrmacht, a loro volta in non facili rapporti con le SS. Un film, insomma, ancora immaturo e, come i piani bellici rubati, assai difficile da decifrare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta