Regia di Amiel Courtin-Wilson vedi scheda film
Trattenersi o esplodere, ecco il dilemma. Il protagonista argina il problema fin quando può rifugiarsi nel sentimento, ma la regia deve autogestirsi. Courtin-Wilson adora la frenesia della macchina a mano e ne abusa volentieri, accentuando oltre ogni bisogno il furore del massiccio interprete; l'eccesso è equilibrato con alcuni spiazzanti guizzi onirici che sembrano provenire da una dimensione senza gravità: fotogrammi di innata purezza che s'incastonano nel complesso della pellicola con fini palesemente sperimentali. Il cineasta australiano nasce come documentarista, prosegue da video artista e arriva al primo lungometraggio di finzione con l'idea di inserirci vari pezzi del suo vissuto umano e professionale. Hail è sostanzialmente semplice, ma talmente stipato di vezzi, esperimenti e tentativi da risultare un disarmonico incrocio tra prove di fiction e ricerca autoriale. Più interessante che riuscito, ma con due maestosi protagonisti.
un filo conduttore tutto sommato esile
Prove di stile. Un po' pretenzioso, ma è ancora presto per giudicarlo.
ottimo
bravissima
buona prova
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