Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Film esile esile, basato su una sorta di realismo a tutti i costi che finisce per sortire l'effetto opposto di artificio da copione "d'autore". Il senso quale sarebbe? Che di fronte alla fine del mondo ciascuno la vive a modo suo, qualcuno dà di matto, qualcun altro no? Tralasciando l'impossibilità oggettiva del fatto che la fine del mondo sotto forma di cataclisma ambientale abbia addirittura un'ora precisa e uguale per tutto il mondo, che poi "casualmente" sia le "4.44" a L.A., il film gira su se stesso lasciando gigioneggiare gli attori e il regista con una serie di divagazioni, senza trama, ma anche senza alcuna reale immedesimazione.
Consiglio: molto più didascalico e appassionante 2012 di Emmerich... Surreale per surreale, almeno uno intrattiene e fa riflettere sui meccanismi di potere, mentre l'altro è solo un delicato "nulla" presentato in una confezione d'autore.
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