All'interno di un appartamento di New York, Cisco (Willem Dafoe) e Skye (Shanyn Leigh) affrontano l'ultimo pomeriggio della loro vita. Attore di successo lui e pittrice lei, dovranno dire addio ad ogni cosa: il mattino successivo, alle 4:44 il mondo sarà devastato da una catastrofe che nessuno avrebbe mai potuto prevedere. Nonostante l'umanità ne fosse avvertita, non ci saranno sopravvissuti o vie di fuga: la Terra è destinata a scomparire.
Vacuo e vago. Abbastanza irritanti anche i contesti psichedelici, oleografici e obsoleti.
Si potrebbero raccontare tantissime cose prendendo come occasione un evento unico ed inedito come la fine della specie. Voto 5 solo perchè c'è Dafoe.
Ogni cosa finirà domattina, l'umanità non si scompone. Il giudizio universale di Ferrara è anticipato da una routine piuttosto irrequieta, ma lontana da caos e ribellioni planetarie. Quella che il cineasta newyorkese allestisce in un appartamento della propria città somiglia a un epilogo più desiderato che ipotizzato: soltanto lui, lei, contatti lontani e solitudine vagamente ansiogena… leggi tutto
Guardando l’incontrollata proliferazione di immagini che caratterizza questo film, viene in mente la lezione di un grande regista italiano che oggi si tende a dimenticare. Non è quasi mai considerato fra gli autori più influenti, eppure le sue intuizioni, la sua idea di cinema e di mondo erano di decenni in anticipo sui tempi. Sto parlando di Marco Ferreri, e in particolare… leggi tutto
Film esile esile, basato su una sorta di realismo a tutti i costi che finisce per sortire l'effetto opposto di artificio da copione "d'autore". Il senso quale sarebbe? Che di fronte alla fine del mondo ciascuno la vive a modo suo, qualcuno dà di matto, qualcun altro no? Tralasciando l'impossibilità oggettiva del fatto che la fine del mondo sotto forma di cataclisma ambientale abbia… leggi tutto
Dice, tipo, che… Alta sui naufragi dai belvedere delle torri, china e distante sugli elementi del disastro, dalle cose che accadono al disopra delle parole - celebrative del nulla -, lungo un facile…
Il lungo meriggio della Terra.
Le opere di Robert Charles Wilson, statunitense-canadese (California-Ontario) classe 1953, autore di 18 romanzi (più un numero quasi doppio di racconti) dal 1986 ad oggi, 6 dei…
“Descrizioni della natura. Roba che si vende sempre. Lo so bene.” Fredrik Sjöberg - “RussinKungen” - 2009 [ * * * * ] Edizione italiana : IperBorea ( collana Narrativa, n. 268 -…
Abel Ferrara ipotizza la sua fine del mondo. Il regista statunitense mette in scena un’opera che racconta come cambiano le prospettive nel momento in cui viene preannunciata la data ed addirittura l’ora della propria morte. Non si tratta di una condanna singola, ma di una vera e propria premonizione degli scienziati che ipotizzano la distruzione del mondo, la catastrofi…
Vent'anni fa Luciano Ligabue cantava "A che ora è la fine del mondo" traducendo liberamente un famoso pezzo dei REM di Michael Stipe. Abel Ferrara risponde inconsapevolmente a quel quesito puntando il suo personale orologio sulle 4:44 del titolo. Presentato a Venezia nel 2011, vedo tardivamente questo curioso episodio di cinema d'autore, caratterizzato da uno stile cui ormai ci ha…
E così, l'uomo c'è riuscito: alle 4 e 44 circa del mattino successivo - annunciano i tg - l'atmosfera terrestre andrà in poltiglia a causa dell'inquinamento globale. Moriremo tutti. La serata e la nottata scorrono infinite fra litigi, riappacificazioni, rimpianti, riavvicinamenti e soprattutto ricerca del piacere a ogni costo, in ogni modo.
L'idea è…
Le 4:44 è l'orario previsto per la fine del mondo: la gigantesca luce del Sole, non trovando più l'ostacolo di un'ozonosfera gradualmente dissolta, distruggerà il nostro pianeta con una grande luce. Dio? Il Nulla? Cosa verrà dopo? Che valore hanno le nostre vite? I nostri copri, le nostre anime? I dubbi degli esseri umani, com'è lecito che sia, sono rivolti…
Il talento di Ferrara per , stavolta , un film "fantascientifico" ( di cui non ha assolutamente nulla del termine se non un pretesto di base ) disprezzato come al solito dal pubblico e ben inquadrato dalla critica. Qualcuno che si avvicinava a questo film forse aspettava di vedere Godzilla che butta giù i palazzi ed invece , fortunatamente aggiungerei , si ritrovano ad assistere un…
Pasolini diceva: “C’è dentro di me l’idea tragica che contraddice tutto, l’idea della morte…L’unica cosa che dà una grandezza all’uomo è il fatto che muoia”. Ben prima di affrontare l’impegnativa biografia di PPP Abel Ferrara sembra aver applicato queste frasi del poeta friulano nella sua cinematografia, sempre pervasa…
New York city, interno sera, un uomo e una donna passano le ultime ore in attesa dell'imminente fine del mondo (prevista per le 4:44 AM ora della Costa Est americana e dovuta all'irrimediabile assottigliamento dello strato di Ozono), tra le reciproche effusioni, i contatti via Skype con i familiari lontani,le crisi isteriche di lei e nichiliste di lui ed il rumore di fondo di un'umanità…
Nella mente di Abel Ferrara le ultime ore del nostro mondo , del mondo a noi conosciuto, scorrono lentamente senza eccessi .
Da qualche parte si verificheranno certamente disordini ma non qui.
Qui non viene presa in considerazione l'isteria generale , c'è quasi un senso di rassegnazione , una calma così reale , vera , che allontana completamente il film dai disaster movie a cui…
Carina Shanyn Leigh come Protagonista,buffi e pretestuosi mi sono sembrati certi riferimenti ad una certa Psichedelia fine anni '60 primi '70 e sostanzialmente il Film non va da nessuna parte,non convince in tanti punti e alla fine sembra senza molto senso.voto.1.
Guardando l’incontrollata proliferazione di immagini che caratterizza questo film, viene in mente la lezione di un grande regista italiano che oggi si tende a dimenticare. Non è quasi mai considerato fra gli autori più influenti, eppure le sue intuizioni, la sua idea di cinema e di mondo erano di decenni in anticipo sui tempi. Sto parlando di Marco Ferreri, e in particolare…
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Vacuo e vago. Abbastanza irritanti anche i contesti psichedelici, oleografici e obsoleti. Si potrebbero raccontare tantissime cose prendendo come occasione un evento unico ed inedito come la fine della specie. Voto 5 solo perchè c'è Dafoe.
commento di ezzo24