Regia di Ann Hui vedi scheda film
Profluvio di buoni sentimenti, per un film che non mi sembra possedere i requisiti del capolavoro che alcuni (per esempio Mereghetti) vi hanno scorto. A me pare che siamo nel campo del racconto morale, in cui si rappresenta una storia di virtù ricompensata. Quelle di Ah Tao sono le virtù della fedeltà e della completa dedizione, durante sessant'anni, alla famiglia Leung. E l'ultimo discendente di questa famiglia rimasto a Hong Kong manifesta la propria risonoscenza non facendo mancare niente, soprattutto l'affetto, alla donna rimasta sola proprio per via di una vita spesa tutta per questo servizio.
Bene, dunque, se non che la messinscena è piana, al limite della piattezza, priva di guizzi e di picchi emotivi. C'è, al contrario, qualche stereotipo di troppo, compreso un vecchietto istrionico e donnaiolo (all'interno dell'ospizio funge quasi da animatore), che si riscatta nel finale, spendendo i soldi spillati a un altro anziano ospite della casa di riposo, per un mazzetto di fiori da depositare sulla bara di Ah Tao.
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Neanche io ho trovato il film l'immenso capolavoro che dice il Mereghetti, ma ho concesso le quattro stelle (in mereghettiano, un po' più di due e mezzo) per la buona interpretazione dei personaggi, per quella piattezza della messa in scena che in realtà nasconde tenerezza mai stancamente tallonata ma presente in maniera quasi autonoma, "direttamente" dalla realtà, e per l'adesione coraggiosa di Ann Hui alla realtà, quella vera e quella del manicomio, senza compiacimento ma anche senza voglia (giustamente) di rendere tutto spettacolare. D'altra parte però il film presenta qualche elemento fuori contesto: il discorso meta-cinematografico del protagonista produttore (è lui stesso co-produttore di 'A Simple Life') la Hui poteva rispariarselo. Ciao!
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