E' un film tutto sommato piacevole, anche se non può non essere definito un'Americanata.
Originale l'argomento delle sculture di burro, che porta con sè una serie di caratteri distintivi tipici della cultura americana (già l'idea di scolpire enormi blocchi di burro, un vero spreco alimentare, non è compatibile con la nostra cultura; così come l'accanirsi con tutti i mezzi per conquistare il titolo di campione in una specialità così bizzarra e inutile).
Le ambizioni, male mascherate sotto un finto perbenismo religioso, di una moglie arrivista e disposta a tutto (che alla fine deciderà di sfogare le sue velleità in politica) si scontrano con la trasgressività di una prostituta bisognosa di affetto, alleata col candore e la serenità di un'orfana adottata. E alla fine è il trionfo della bontà e dell'innocenza.
Il messaggio sembra essere chiaro: non è importante solo quello che si fa e il risultato che si ottiene, ma anche e soprattutto perché e con che spirito viene fatto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta