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11 Flowers

Regia di Wang Xiaoshuai vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su 11 Flowers

di alan smithee
8 stelle

nel 1975, quando la Grande Rivoluzione Culturale stava vivendo i suoi ultimi attimi di vita (Mao mori proprio l'anno successivo), in uno sperduto paesino alle pendici di una zona montagnosa e boschiva molto impervia, vive una famiglia composta da due genitori ancora giovani, immigrati forzatamente dalla citta' perche' contrari al regime e non iscritti al partito e il loro figlio di undici anni (gli 11 fiori del titolo alludono all'eta' del ragazzino protagonista). Il padre, artista e intellettuale costretto all'esilio insieme a tanti studiosi e letterati contrari o indifferenti al regime comunista, vive un periodo di profonda depressione in un luogo rurale sperduto nel nulla dove e' molto difficile potersi occupare dei propri interessi e passa le giornate a trovare l'ispirazione per produrre tele ispirate ai maestri dell'Impressionismo europeo. Una mattina il bambino assieme ai suoi amici assiste da lontano al ritrovamento di un cadavere di un uomo, trovato senza vita nei pressi di un fiume. Poco dopo si scopre che l'assassino e' il fratello di una giovane donna molestata dalla vittima, uccisa per quel motivo dal giovane, datosi alla macchia. Poco dopo, mentre cammina sulla riva del ruscello, il ragazzo si imbatte nell'assassino in fuga, ferito e sanguinante, che gli porta via la camicia nuova cucita dalla madre, da esibire a scuola assieme al fazzoletto rosso del regime. Sono momenti di terrore per il bambino, che pero' via via scopre che il fuggiasco ferito non e poi cosi' pericoloso come si dice; quest'ultimo gli promette, in cambio del favore ricevutop e delle piante medicamentose che il ragazzo raccoglie per il ferito, che se non dira' nulla di lui egli gli fara' avere in qualche modo una camicia uguale a quella sottratta. Si lasciano cosi', con questo patto fra uomini i due, mentre il ragazzo favoleggia di tornare a trovarlo per portargli qualche genere alimentare. Poi purtroppo le cose nella vita non procedono come nelle favole e l'assassino viene alla fine trovato ed arrestato. Prima di morire, perche' nonostante la circostanza della vendetta messa in atto dopo lo stupro subito dalla sorella il governo cinese non tollera nessuna attenuante per un omicidio, il condannato avra' comunque modo di poter esaudire la promessa fatta al ragazzo, restituendogli una nuova immacolata camicia. Questo gesto, che inizialmente suscita allarmismo tra i genitori del ragazzo che solo in quel momento intuiscono il ruolo del figlio in tutta quella vicenda, riuscira' a rinsaldare la famiglia e a far tornare al padre la forza e l'umore per riprendersi una vita attiva in quella comunita' sperduta.
L'atteso ritorno del regista dello splendido Le biciclette di Pechino e' caratterizzato da un'altra opera toccante, tenera e profondamente radicata nella drammatica situazione di molti esuli, messi al confino da un regime autoritario e antidemocratico che non tollera osservazioni ma solo sudditanza ed obbedienza cieca. Il gesto naturale, spontaneo e colmo di umana compassione da parte di un bambino e' solo una goccia d'acqua fresca in una distesa arida e desolata, resa sterile da uno dei tanti regimi assolutisti che arricchiscono le folte pagine nere dell'umanita'; ma a volte i piccoli gesti sono proprio quelli che determinano il crollo dei muri piu' invalicabili.

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