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Voi siete qui

Regia di Francesco Matera vedi scheda film

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La recensione su Voi siete qui

di barabbovich
7 stelle

Dai tempi gloriosi di Cinecittà a quelli odierni che raccontano (anche) le periferie, Roma è stata teatro di innumerevoli film che hanno fatto la storia del cinema. Il critico Alberto Crespi, accompagnato dalla fotografa Angelina Chavez, torna sui set "naturalistici" di alcune delle pellicole seminali che hanno raccontato la città eterna, affidandosi alle testimonianze di attori, registi, direttori della fotografia e sceneggiatori che furono protagonisti di quelle imprese. E così sotto i nostri occhi scorrono le immagini del Tuscolano e Portonaccio (set de I soliti ignoti), quelle del complesso Federici al Nomentano (Una giornata particolare), la zona del Prenestino (Roma città aperta) e dell'attiguo Pigneto (che ai tempi del pasoliniano Accattone era ben lontano dalla gentrificazione odierna). E poi ancora il quartiere Ostiense (zona prediletta da Ozpetek, che vi ha girato Le fate ignoranti e Saturno contro), Tor Bella Monaca, Quarticciolo e i ponti del Laurentino 38, non-luoghi prestati al cinema di Gianni Amelio per film ambientati altrove come Colpire al cuore, Tor di Quinto e Spinaceto, dove l'orgogliosamente romano Nanni Moretti ha ambientato rispettivamente Ecce Bombo e Caro diario, lo spazio della nuova Fiera di Roma (set di Tutta la vita davanti), ma anche le zone centralissime del lungotevere (Bianco rosso e Verdone), di Piazza Venezia (palcoscenico di alcune scene de L'ora di religione e di molti ciak di Febbre da cavallo) e del rione Campitelli (Nell'anno del signore, Il marchese del Grillo). In un gioco di sovrapposizioni continue tra la Roma immortalata su pellicola e la città attuale, la vista e i ricordi della capitale evocano un inevitabile effetto nostalgia, nutrito dalle tante testimonianze raccolte, tra le quali si distinguono per humour e aneddotica quelle di Proietti e Verdone. Documentario impagabile per chi quel tessuto urbano lo ha attraversato in ogni sua piega, tra le meraviglie del centro e il degrado, ma anche le piccole e piacevoli sorprese, di molte periferie.

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