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L'arrivo di Wang

Regia di Manetti Bros. vedi scheda film

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La recensione su L'arrivo di Wang

di ShermanMcCoy
8 stelle

Nella fantascienza contano pure le persone comuni (se non invisibili), italiane poi... basterebbe già questo per guardare il film

Seppure in ritardo di 15 anni, una piccola produzione italiana riesce a riscrivere un pezzo di fantascienza. Assistiamo al confronto con un essere diverso da noi, sospettato di nasconderci qualcosa di diabolico. Sarà vero?

L'inizio del film è originale e spiazzante, davvero interessante. Viene da chiedersi cosa c'entri una giovane interprete e traduttrice di cinese, che ha appena accettato un lavoro di poche ore, con una faccenda tanto misteriosa. Francesca Cuttica è bene in parte, quella di una giovane laureata italiana, preparata (e precaria), per cui è davvero facile immedesimarsi e credere, per una volta, in un film di fantascienza nostrano.

Bella l'idea di base, c'è qualche ripetizione nella parte centrale però il film è buono e si vede, ha una trama semplice ma efficace ed è girato con classe ed originalità. Mica come la cretinata della ...dipendenza dagli effetti speciali... (1996) di R.Emmerich, se parti subito con effetti roboanti e discorsi da bulletti come pensi di poter creare interesse negli spettatori?

Il fatto che L'arrivo di Wang sia ambientato in Italia (a Roma) rende poi tutto ancora più bello e credibile. Potrà essere accusato di impianto troppo teatrale, visto che si svolge per buona parte in due stanze e un corridoio, però la tensione e il mistero non mancano. Come pure certi interrogativi di carattere sociale e morale.

Da vedere, se per una volta si vuole rinunciare a lunghi combattimenti con esplosioni.
Manetti Bros

bravi e capaci di osare

Ennio Fantastichini

bene nei suoi eccessi, a parte il disagio della prima scena (dove recita in modo "poco italiano" e distante da sè stesso)

Francesca Cuttica

convincente

 

P.S.: pensavo che "watashi wa" si dicesse solo in giapponese...  sarà una licenza poetica?

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