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L'arrivo di Wang

Regia di Manetti Bros. vedi scheda film

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La recensione su L'arrivo di Wang

di supadany
6 stelle

Far di necessità virtù è universalmente pregio di pochi e tra i registi sicuramente i Manetti Bros. possono fregiarsi di questa qualità; in questo caso riescono a realizzare un film di genere ormai raro all’interno della monodimensionale cinematografia nostrana (e per questo da proteggere a spada tratta) che certamente non brilla dall’inizio alla fine, ma che come minimo genera una sincera simpatia da parte di chi è stufo di assistere alla solita ciancia.

Gaia (Francesca Cuttica) viene interpellata per un’urgente traduzione dal cinese e appena incontra l’agente Curti (Ennio Fantastichini) capisce di stare per affrontare una situazione fuori dalla normalità del suo operato.

Portata all’interno di un luogo segreto dovrà far da tramite tra lo stesso Curti ed il fantomatico signor Wang rigorosamente al buio e quando insospettita dalle modalità dell’interrogatorio vorrà ad ogni costo vedere in faccia di chi si tratta si troverà di fronte alla più inaspettata delle sorprese.

 

 

Un piacevole alone di mistero aleggia nella primissima parte della pellicola che una volta svelato l’arcano comincia però a girare su se stessa per un po’ di tempo senza particolari soluzioni.

La parte dell’interrogatorio doveva essere scritta meglio, la ripetitività è eccessiva, la recitazione della Cuttica lascia qualche dubbio (ruolo senza dubbio non facile, ma non tratteggiato sempre come si deve soprattutto in fase di scrittura), la situazione in se appare un po’ forzata (alcune cose non tornano, ad esempio perché non cercare il rifugio incriminato dove Wang avrebbe nascosto un oggetto imprecisato?) ed alcune azioni poco credibili (Gaia ad un certo punto ha un po’ troppe libertà ed anche la sua colluttazione con l’uomo della security è fin troppo improbabile), ma comunque in questa parte centrale dominano la circospezione che si prova davanti a ciò che è diverso (per non dire imponderabile), l’impossibilità di capire tutto (il quadro è più ampio di quanto si creda), poi il tirar in ballo più volte Amnesty International mi è sembrata una scelta insostenibile e poco utile.

Insomma l’approssimazione appare evidente, anche se il clima generale regge in qualche modo la scena, poi arriva il finale dotato di una buona suggestione e soprattutto in grado di rimescolare le carte e con esse alcuni giudizi preventivi (premesso che le cose già dette non possono essere del tutto accantonate) donando al film un’impronta caratteriale più matura di quanto non accada in precedenza.

Infine direi che l’effettistica è buona se messa in relazione alle possibilità, l’alieno è ben fatto (fantastico poi il corto che omaggia James Bond presente negli extra del dvd), semmai si fa più fatica ad apprezzare le scene fantascientifiche lungo il finale che però vanta nel testo, e nel sottotesto, punti di forza tutt’altro che secondari.

Rimane un film che si fa apprezzare più per il coraggio e per le intenzioni di base, ma che meritava di essere maggiormente curato nei dialoghi che per buona parte del film caratterizzano (non proprio al massimo delle possibilità) l’azione.

Altamente imperfetto, ma genuinamente amabile. 

 

Manetti Bros.

La passione per il genere è vivissima, la capacità di produrre con poco a disposizione è notevole e rarissima, peccato per diverse approssimazioni nello svolgimento della trama (davvero evidenti) che penalizzano fortemente il risultato.

Ennio Fantastichini

Da amante del genere ha a disposizione una parte tosta e di carattere che valorizza nel limite del possibile (il ripetersi di talune situazioni non aiuta).

Discreto.

Francesca Cuttica

La presenza c'è, poi lascia qualche dubbio per la recitazione, appesantito, ancor più che nel caso del principale collega di set, dal fatto che alcune battute funzionano davvero poco.

Sufficiente.

Juliet Esey Joseph

Nel suo piccolo appare a suo agio.

Semplice, ma corretta.

Antonello Morroni

Interpreta un agente di sicurezza protagonista di alcune scene fin troppo lacunose.

Li Yong

Da vita a Wang, recitando in scena e scomparendo successivamente dietro le sembianze dell'alieno.

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