Regia di Simon Kaijser da Silva vedi scheda film
Nelle ultime stagioni il cinema svedese si è confermato una realtà incredibilmente viva, da Lasciami Entrare a Beyond, passando per Una soluzione razionale e altri successi festivalieri ancora in attesa di distribuzione. Stockholm East interrompe la positività del filone: nonostante l'anteprima in pompa magna all'apertura della Settimana della Critica, l'esordio di Simon Kaijser da Silva è quanto di più scialbo ci si possa attendere sugli sviluppi di una storia d'amore che prova a crescere sulla carne viva di altre ferite sentimentali. Scontato e forzato, con una regia che tenta di agire invano per vie sotterranee e finisce per rimanere in superficie, a girovagare fra banalità da soap cercando la lacrima a tutti i costi. Sprecati i bravi Mikael Persbrandt e Iben Hjejle (la Laura di Alta fedeltà).
parte bene. Poi il nulla, dopo la scontatezza, infine il fastidio.
fallimento su tutta la linea
fa del suo meglio come sempre
molto brava
buona prova
non male
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