Regia di Cyril Mennegun vedi scheda film
Louise Wimmer non è bella, non è più giovane, non ha più marito né casa, è cameriera part-time in un albergo e dorme nella sua vecchia e malconcia auto. L’incipit mi era apparso assai deprimente e temevo di dovermi sorbire una storia triste e senza riscatto. Al contrario, grazie al suo rigore narrativo e alla stupefacente bravura della sua protagonista, il film decolla e prende quota, coinvolgendo lo spettatore in una attenta osservazione del personaggio, senza ricorrere a facili scorciatoie ed evitando la trappola di un pruriginoso voyeurismo. Bisogna pur spiegare che avere come casa la propria macchina significa utilizzare le toilettes degli autogrill, non avere il tempo per depilarsi le ascelle, accettare una relazione solo per poter usufruire di una vera abitazione per qualche ora. A dispetto di una vita che somiglia ad un calvario, Louise Wimmer riesce a non perdere la sua dignità, a non perdere mai le staffe, riesce ad essere umana nei suoi rapporti, per quanto fugaci. Corinne Masiero eccelle nell’interpretazione di un personaggio difficilissimo, sempre ad un passo dal patetico, ma capace di trovare in sé le risorse per ripartire. Un film dolente, ma tutt’altro che disperato.
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