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El campo

Regia di Hernán Belón vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su El campo

di alan smithee
8 stelle

Una coppia con una neonata arriva in macchina nel pieno della notte presso una casa sperduta in una zona rurale dell’Argentina. L’ambiente, decisamente poco accogliente, freddo e quasi ostile non favorisce un approccio molto sereno da parte della giovane bella moglie, che tuttavia, dopo qualche tentennamento, qualche rumore sospetto e calmata la bambina dai suoi pianti di stanchezza, si concede a momenti affettuosi ed intimi con il suo giovane consorte gia’ la notte stessa del loro arrivo.

Poco dopo scopriamo qualcosa in piu’: la casa e’ stata acquistata dall’uomo a coronamento di un sogno che lo vede tenutario di una bella casa padronale con quattro cavalli e la possibilita’ di far crescere in un ambiente sereno e sano la propria prole. Scopriamo anche che la giovane moglie, lasciato (a malincuore) il lavoro per allevare la bambina, non e’ proprio entusiasta di quel posto sperduto, della sua primitiva essenza fatta di paesaggi senza un orizzonte, alberi enormi ma spogli e una anziana vicina gentile e premurosa ma invadente, che la spiazza con comportamenti grossolani ed impertinenti. Di conseguenza la giovane donna male accetta quella vita di solitudine fuori da quel mondo ormai lontano che l’ha vista cittadina integrata e partecipe. E’ l’inizio di una tensione di coppia, di una nevrosi che indurisce i comportamenti dei due protagonisti e ispessisce i reciproci caratteri, facendo emergere in ognuno di essi il lato coriaceo e quasi primitivo che ognuno di essi non sapeva di avere. Bello nell’atmosfera quasi horror che avvolge i silenzi e i rumori misteriosi di una casa che sembra impossibile da far tornare abitabile ed allegra, il curioso e claustrofobico film italo-argentino - che si nutre di spazi angusti e disadorni di una casa allo sbando ma anche di territori ampi e ancor piu’ desolanti di una natura che sembra senza confini - convince soprattutto per un finale coerente e che non lascia aspettative gratuite o campate per aria. Bella ed umana la figura dell’anziana vicina, che nasconde in se’ una saggezza non scontata nel rivelare alla giovane turbata e diffidente che, in questo mondo, “dobbiamo solo lasciarci vivere, non c’e’ altro da fare”.

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