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Là-bas. Educazione criminale

Regia di Guido Lombardi (II) vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Là-bas. Educazione criminale

di GIMON 82
8 stelle

"Dio è bianco"...c'è tout...
Una frase pronunciata non da un fanatico del Ku Kux Klan,ma da un ragazzo di colore,uno di quei disperati arrivati chissa' come in gommoni o scafi di fortuna,per venire qui:IN ITALIA,miraggio esclusivo di ogni africano che vuole diventare "ricco" e "rispettato".Il nostro paese dovrebbe essere l'eldorado di una corte d'immigrati,ma la realta' è ben altra e "LA-BAS" ce lo dice senza nascondere nulla.Youssuf è un giovane senegalese venuto in Italia alla ricerca di un impiego "pulito",c'è gia' lo zio Moses a Castelvolturno e Youssuf è ansioso di raggiungerlo.Ma lo zio dapprima si rende irreperibile,per poi farsi raggiungere dal nipote e offrirgli il "lavoro",il giovane trova impiego  come addetto in un autolavggio per una paga da schiavo,motivo che lo porta a divenire "proprieta'" dello zio e utilizzato come pusher nello spaccio di droga.Inizialmente l'idea del film fu concepita diversamente,un ritratto della camorra visto dagli immigrati.Ma nella terra di GOMORRA non c'è nulla che sfugge all'egemonia del "sistema", il 18 settembre 2008 la camorra stermina 6 africani innocenti,in nome del proprio dominio incontrastato.Un evento funesto che cambiera' la sceneggiatura del progetto,convertendola in un ritratto cronachistico che si "appropria" delle vite degli emigranti per arrivare alla strage della sartoria.LA-BAS potrebbe essere condiderato un GOMORRA "di colore",la camorra impera sullo sfondo,lasciando lo spazio agli africani d'"O'SISTEMA", "Avventurieri" in terra straniera e non "schiavi".Il loro "impero" economico parte dalle terre lacerate dai clan per mandare i soldi in Africa e tornare laggiu' in  terre nere di fame in veste miliardaria.Guido Lombardi riduce all'essenziale la narrazione filmica e si affida al dovere di cronaca.LA-BAS a differenza di GOMORRA non è il film "sulla camorra" o "nella camorra" pregno di stilismo seppur di stampo realistico,il film di Lombardi si affida al minimo essenziale,asciugando ogni estetismo e badando dritto al sodo.Nonostante cio' le analogie sono tante,a partire dai dialoghi in lingua originale (francese/inglese),un tocco di pura realta' centrifugata nelle terre di Castelvolturno.Un opera prima efficace e dolorosa,una parentesi amara aperta da Lombardi su piaghe sociali come l'immigrazione,il lavoro nero e la malavita.LA-BAS è un ottimo esempio di cinema sociale senza compromessi,pulito nella regia e nello script,affidato ad attori non professionisti.Youssuf e la prostituta Suad sono vittime dei loro "sogni" su una vita migliore in terra straniera,i loro progetti s'infrangono sul muro dell'intolleranza e del crimine.Lombardi ci mostra pero' anche un altra fetta di Africa che vive nell'onesta' e dignitosamente eludendo ogni contatto coi connazionali malavitosi.Ed è qui la potenza del racconto,sul giovane Youssuf che scampa alla morte e ritorna dalla "MAMMA AFRICA",nudo come alla nascita e (ri)avvolto nel "sudario" di una bandiera senegalese.Una (ri)nascita di un giovane sulla via del malaffare,l'educazione criminale di Youssuf termina nelle braccia di chi lavora onestamente,anche se chi paga con la vita a volte non c'entra nulla col crimine si è colpevole di essere un NERO,quindi "uguale" ai suoi connazionali,pedine di scambio e agnelli sacrificali per lanciare messaggi a chi sgarra.Un film forte nell'impegno ed essenziale nei significati,un opera da trasmettere e divulgare nelle scuole,Lombardi e i suoi "africani" parlano a noi con il linguaggio semplice e diretto di chi vive a margini societari,dei figli di terre disgraziate,catapultati dai loro "sogni" in terre dal "capitalismo" criminale che non perdonano il "successo" degli stranieri venuti a "comandare" nella terra di GOMORRA.....

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