Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Alberto torna a casa, dalla madre, dopo anni di silenzio; è stato all'estero e ora vorrebbe ricominciare la sua vita dove l'aveva lasciata, ma insieme alla nuova fidanzata. Quest'ultima fatica però a integrarsi e ben presto la situazione evolve in maniera decisamente negativa.
Melodramma scritto da Oreste Biancoli e Giuseppe Mangione, per la regia dell'emiliano Vittorio Cottafavi, già sufficientemente rodato (aveva esordito dietro la macchina da presa ormai una decina di anni prima), Nel gorgo del peccato mantiene ciò che promette il titolo: emozioni da fotoromanzo, sventure e disgrazie controbilanciate da buoni sentimenti e facili moralismi. E' questo un cinema che sta invecchiando alla velocità della luce, diretto discendente dei 'telefoni bianchi' di epoca fascista; quantomeno vanno rimarcate le buone interpretazioni sul set, che ha visto la partecipazione nel cast, fra gli altri, di Franco Fabrizi, Fausto Tozzi, Elisa Cegani, Giulio Calì e della tedesca Margot Hielscher. Curiosità: la colonna sonora - debitamente melensa - è la prima e ultima mai firmata da Marcello Abbado, fratello maggiore del ben più noto Claudio. Cottafavi licenzierà un altro paio di pellicole di stampo affine a questa, per poi trovare la sua strada nelle sceneggiate televisive della neonata Rai. 3,5/10.
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